Educare.it - Rivista open access sui temi dell'educazione - Anno XXV, n. 5 - Maggio 2025

La strada verso l'inclusione scolastica: una rassegna delle principali tappe - I DSA

I Disturbi Specifici dell'Apprendimento

L'incremento di casi di alunni in situazioni di svantaggio dovute a cause non ancora opportunamente codificate ha portato all'emanazione della legge 170/2010, Nuove norme in materia di Disturbi Specifici dell'Apprendimento. Grazie a questo provvedimento vengono riconosciuti dal punto di vista legislativo i Disturbi Specifici dell'Apprendimento (DSA), categoria che include la dislessia, la disgrafia, la disortografia e la discalculia, che, pur manifestandosi in presenza di capacità cognitive adeguate, "possono costituire una limitazione importante per alcune attività della vita quotidiana" (art. 1 comma 1). Si introduce, anche per gli alunni con DSA, il diritto a godere di interventi personalizzati per l'apprendimento ed il successo formativo (art. 2, commi b, d); si menziona, come altra finalità, quella della formazione degli insegnanti e della sensibilizzazione delle famiglie (art. 2, comma e), favorendo così un ulteriore passo verso il potenziamento di una didattica inclusiva. Spetta alle istituzioni scolastiche "attivare, previa comunicazione delle famiglie interessate, interventi tempestivi, idonei ad individuare i casi sospetti di DSA degli studenti (...)" (art. 3, comma 3); la diagnosi è sempre di pertinenza del Servizio sanitario nazionale (art. 3, comma 1).

Riguardo alla formazione del personale docente e dirigenziale, per gli anni 2010 e 2011 'è assicurata un'adeguata preparazione riguardo alle problematiche relative ai DSA, finalizzata ad acquisire la competenza per individuarne precocemente i segnali e la conseguente capacità di applicare strategie didattiche, metodologiche e valutative adeguate' (art. 4, comma 1). L'applicazione di questo comma è stata talvolta oggetto di critiche da parte dei sindacati e del personale scolastico in quanto è mancato un sistema di formazione/informazione completo ed uniforme a livello nazionale, ed ogni istituzione ha adottato modalità di aggiornamento diverse in termini di intensità, durata e approfondimento. Ancora, ha sollevato difficoltà attuative il riferimento al 'diritto, per gli studenti, a fruire di appositi provvedimenti dispensativi e compensativi di flessibilità didattica' (art. 5, comma 1), dovute all'esiguità di risorse adeguate da parte delle scuole, e che ha visto spesso i singoli docenti impegnati in iniziative di carattere personale.

Si tenta di intervenire sulle carenze di cui sopra con il DM del MIUR n. 5669 del 12 luglio 2011 e le allegate Linee Guida (2011), le cui finalità sono di individuare "le modalità di formazione dei docenti e dei dirigenti scolastici, le misure educative e didattiche di supporto utili a sostenere il corretto processo di insegnamento/apprendimento fin dalla scuola dell'infanzia, nonché le forme di verifica e valutazione per garantire il diritto allo studio degli alunni e degli studenti con diagnosi di Disturbo Specifico di Apprendimento" (art. 1). Elementi di innovazione giungono dalla possibilità per le scuole di avvalersi della collaborazione dei CTS, i Centri Territoriali di Supporto, istituiti allo scopo di fornire consulenza, formazione e monitoraggio (art.8) e dall'istituzione di un Gruppo di lavoro nazionale, finalizzato al monitoraggio dell'attuazione della Legge 170/2010 e dello stesso decreto e a fornire supporto tecnico all'attività di coordinamento delle iniziative riguardanti i DSA, nonché a svolgere attività consultive e propositive in merito alla formulazione di proposte di revisione delle disposizioni in questione e alla sperimentazione e innovazione metodologico-didattica e disciplinare (art. 9).

Nelle Linee Guida si esplicita che la legge apre un canale di tutela del diritto allo studio per alunni e studenti con DSA diverso da quello previsto dalla L. 104/1992, che si baserà su didattica individualizzata, strumenti compensativi e dispensativi e adeguate forme di verifica e valutazione. Sul sito del MIUR vengono messe a disposizione degli utenti (insegnanti e chiunque volesse farne uso) aggiornate schede di approfondimento relative a dislessia disortografia, discalculia e disgrafia, sulla documentazione degli interventi didattici attivati dalla scuola e su argomenti inerenti i DSA. Vengono fornite indicazioni su quali comportamenti adottare per individuare eventuali casi di DSA, come l'osservazione di errori ricorrenti. Si affermano l'opportunità di mettere in pratica attività di rinforzo e recupero da attuare nelle ore di lavoro in classe o nelle forme di flessibilità previste dalla normativa e della personalizzazione di offerta didattica e modalità relazionali sulle specificità individuali degli alunni della classe, favorendo così l'accrescimento dei punti di forza di ciascuno.

Viene fornita una definizione delle diciture strumenti compensativi e misure dispensative: i primi sono 'strumenti didattici e tecnologici che sostituiscono o facilitano la prestazione richiesta nell'abilità deficitaria' (p. 7) minimizzando la difficoltà causata dal disturbo senza però facilitare il compito dal punto di vista cognitivo[4], mentre le seconde 'sono interventi che consentono all'alunno o allo studente di non svolgere alcune prestazioni che, a causa del disturbo, risultano particolarmente difficoltose e che non migliorano l'apprendimento' (idem). Si prevede l'esplicitazione e formalizzazione di tutti gli interventi di cui sopra, affinché essi possano divenire uno strumento utile alla comunità didattica e condivisibile con le famiglie.

Nelle Linee Guida si espongono una serie di riflessioni e strategie ad esempio sul difficile rapporto dell'alunno con DSA con la lingua scritta, o sul metodo di insegnamento-apprendimento della lettoscrittura, argomento in merito al quale 'la letteratura scientifica più accreditata sconsiglia il metodo globale, essendo dimostrato che ritarda l'acquisizione di una adeguata fluenza e correttezza di lettura' (p.13). Tali osservazioni e consigli spaziano dal periodo della scuola dell'infanzia alla scuola secondaria di I e II grado; si riserva una sezione anche alla dimensione relazionale, poiché è stata riconosciuta una tendenza degli alunni con DSA ad una scarsa percezione di autoefficacia e autostima, con conseguenti fattori di rischio per quanto concerne la dispersione scolastica.