- Categoria: Esperienze a scuola
- Scritto da Mirko Cario e Claudia Bernabucci
ABC...DIAMO: l'esperienza di un laboratorio metafonologico
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L'apprendimento della lettura è un processo che inizia a partire dai 3, 4 anni di vita, ancora prima che il bambino venga esposto a un sistema formale di istruzione. La ricerca scientifica sull'argomento mostra come le strutture neurofunzionali deputate all'apprendimento della letto-scrittura siano presenti già dalla nascita (Deahene, 2004). Risulta pertanto fondamentale favorire, fin dalle prime fasi di scolarizzazione, lo sviluppo delle abilità necessarie all'apprendimento della lettura e della scrittura, che verranno poi formalizzate in seguito. Uno dei requisiti necessari per l'apprendimento della lingua scritta è la competenza metafonologica, che può essere definita come la capacità di analizzare il linguaggio parlato nelle sue componenti sonore, operando adeguate trasformazioni su di esse (Bortolini, 1995).
Considerando che la lingua italiana è una lingua trasparente, con una generale corrispondenza suono-segno, l'analisi dei suoni che compongono la parola risulta necessaria per imparare a leggere e a scrivere. Saper dividere le parole in sillabe, riconoscere le rime, individuare parole che iniziano o finiscono con la stessa sillaba, sostituire sillabe all'interno di parole, fare lo spelling, fondere fonemi isolati, sono tutte operazioni che necessitano della capacità di saper analizzare i suoni che compongono la lingua.
Il modello teorico di Morais (1991) suddivide la consapevolezza metafonologica in due componenti: consapevolezza globale e consapevolezza analitica. La consapevolezza globale riguarda le operazioni metafonologiche relative alle seguenti capacità: discriminazione uditiva di coppie minime, riconoscimento di rime, riconoscimento di sillabe in parole diverse, segmentazione sillabica e sintesi sillabica. La consapevolezza analitica riguarda invece le operazioni che coinvolgono i fonemi: sintesi e segmentazione fonemica, delezione sillabica e consonantica, inversione di iniziali (spoonerismo), ricognizione di rime e produzione di rime.
La consapevolezza globale si riferisce quindi ai bambini in età prescolare. I bambini sviluppano la conoscenza delle sillabe spontaneamente molto prima dei fonemi, in quanto queste sono marcate acusticamente e non è quindi necessaria un'istruzione formale per riconoscerle adeguatamente (Martino, 2003).
Seguendo questo modello evolutivo abbiamo deciso di strutturare il nostro laboratorio metafonologico “Abc...diamo” partendo proprio dalla metafonologia globale, con l'obiettivo di accompagnare i bambini durante l'intero anno scolastico a partire da ottobre 2015.
Metodologia
Il laboratorio si svolge tutti i martedì dalle 18 alle 19:30 all'interno della biblioteca del centro aggregativo “Punto Luce” di Roma. Il gruppo è composto da 15 bambini di età compresa tra i 5 e i 6 anni, che frequentano il primo anno della scuola primaria e che presentano difficoltà di attenzione, difficoltà linguistiche (diversi bambini bilingue) e di apprendimento.
Prima di iniziare le attività abbiamo ritenuto opportuno verificare il livello di partenza, attraverso la somministrazione di una prova della batteria CMF, Valutazione delle competenze metafonologiche (Marotta, Trasciani, Vicari, 2004). Questo ci permetterà di monitorare l'andamento del laboratorio, nonché di verificare l'efficacia del nostro intervento, somministrando nuovamente la prova a distanza di tempo.
I risultati ottenuti (< 10° nella maggior parte dalle prove) ci hanno spinto a considerare inizialmente solo gli aspetti relativi alla metafonologia globale, in particolare la classificazione (ricognizione di rime e riconoscimento della sillaba iniziale di una parola), la sintesi e la segmentazione sillabica.
Le attività verranno poi strutturate con stimoli graduati per difficoltà, procedendo solo quando i bambini avranno acquisito la fase corrente, con l'obiettivo di arrivare alla metafonologia analitica, e quindi alla sintesi e alla segmentazione fonemica entro la fine dell'anno scolastico.
Accoglienza ed ascolto partecipato
I bambini vengono accolti nella biblioteca del centro, uno spazio appositamente dedicato alla lettura individuale e di gruppo.
La parte iniziale del laboratorio prevede una fase di educazione all'ascolto, che consente al bambino di riflettere sui suoni e sui loro significati. Le attività sono incentrate sugli aspetti acustici dell'informazione, attraverso l'espediente della favola e del racconto partecipato.
Ecco un esempio di storia raccontata durante i laboratori del martedì:
C’era una volta un mondo triste, muto e senza parole.
Animali e persone abitavano questa terra senza capirsi e senza parlare... regnava solo il silenzio.
Tutti si sentivano incompresi e litigavano tra loro offesi, perché nessuno riusciva a capirsi in quel gran baccano di gesti, smorfie e visi.
Una notte, però, qualcosa consolò finalmente questo mondo.
Un Mago saggio e generoso, attirò l’attenzione di tutti, chiamando a gran voce animali e persone per fare loro una preziosa magia.
Sotto la luce della luna regalò a tutti i suoni e le parole...
I bambini vengono coinvolti attivamente nel racconto, chiedendo di ricordare gli episodi precedenti o di dare un nome ai personaggi di fantasia. A volte viene chiesto di decidere cosa faranno i personaggi del racconto, fornendo loro solo i contorni della storia da inventare.