Educare.it - Rivista open access sui temi dell'educazione - Anno XXV, n. 5 - Maggio 2025

RAL: riabilitare la dislessia lettera per lettera - Considerazioni finali

Considerazioni finali

Il principale vantaggio del programma RAL è costituito dal fatto di poter essere utilizzato dall’utente in piena autonomia.
Lo svolgimento degli esercizi non richiede infatti l’assistenza di un terapista o di un familiare, ma solo una periodica supervisione del riabilitatore, che aggiorna il programma in base ai progressi dell’utente, garantendo così la massima indipendenza dell’utente nella gestione del proprio programma riabilitativo. RAL, essendo installato sul computer dell’utente, consente di svolgere gli esercizi in un ambiente tranquillo e negli orari più consoni alle esigenze dell’utente.
E’ facilmente utilizzabile anche da persone con poca familiarità con il computer, in quanto una volta predisposto dal riabilitatore, presenta un numero ridotto di opzioni da selezionare.
Tali caratteristiche consentono di svolgere un programma riabilitativo intensivo con frequenza quotidiana regolare, requisito determinante per ottenere la massima efficacia della riabilitazione.
Dal punto di vista del riabilitatore, il programma RAL è sufficientemente duttile da permettere di approntare esercitazioni personalizzate, per rispondere alle specifiche problematiche presentate da utenti con disturbi differenti e all’evoluzione dei disturbi dello stesso utente.
D’altro canto, il programma è indicato per la riabilitazione di un numero limitato di soggetti: richiede che le capacità di scrittura e la memoria di lavoro siano almeno parzialmente conservate. Inoltre, poiché nella pratica clinica un disturbo di rallentamento della lettura si presenta isolatamente in casi molto rari, può costituire solo un supporto ad integrazione di un più ampio e differenziato progetto riabilitativo.
Purtroppo è un programma non ancora completamente validato, ma è già stato utilizzato con alcuni soggetti, che hanno conseguito discreti miglioramenti sul tempo di esposizione degli stimoli, sugli errori commessi e sul piano ecologico.

 


Note:

1. Cfr. M. COLTHEART, Strategies of information processing, Academic Press, London, 1978, p. 90.

2. Cfr. E.K. WARRINGTON, T. SHALLICE, Word-form dyslexia, in «Brain», Vol 103(1), Mar 1980, pp. 99-112.

3. E. LADACAS, A. BERTI, Neuropsicologia, Il Mulino, Bologna, 1995, p. 150.

4. Cfr. G. HUMPHREY, J. RIDDOCH, Cognitive Neuropsychology and Cognitive Rehabilitation, Lawrence Erlbaum, Hillsdale, 1994.

5. Cfr. S. MOODY, The Moyer reading technique re-evaluted, in «Cortex», Vol 24(3), Sep 1988, pp. 473-476.

6. Cfr. K. SEKI, M. YAJIMA, M. SUGISHITA, The efficacy of kinesthetic reading treatment for pure alexia, in «Neuropsychologia», Vol 33(5), May 1995, pp. 595-609.


Riferimenti bibliografici

  • BENSON D.F., Aphasia, alexia and agraphia, Churchill Livingstone, New York, 1979.
  • COLTHEART M., PATTERSON K.E., MARSHALL J.C., Deep dyslexia, Routledge, London, 1980.
  • DEJERINE J., Contribution à l’etude anatomo-pathologique des differéntes variétés de cécité verbale. Cécité verbale pure avec integrité de l’écriture spontanée et sous dictée, in «Comptes Rendues de la Société de Biologie», n.44, 1892, pp. 61-90.
  • GAZZANIGA M., IVRY R.B., MANGON G.R., Neuroscienze Cognitive, Zanichelli, Bologna, 2005.
  • MAZZUCCHI A., La riabilitazione neuropsicologica, Masson, Milano, 2006.
  • SARTORI G., La lettura, Il Mulino, Bologna, 1984.
  • UMILTÀ C., Manuale di Neuroscienze, Il Mulino, Bologna, 1995.

L'articolo, minimamente modificato, è già stato pubblicato nella rivista pedagogica Prospettiva EP, anno XXXII, N.3, pp. 45". Compare su Educare.it - Anno XI, N. 7, Giugno 2011 - per gentile concessione dell'Autore