Educare.it - Rivista open access sui temi dell'educazione - Anno XXV, n. 5 - Maggio 2025

  • Categoria: Scuola e dintorni

La teoria della mente a scuola

La teoria della mente è un modello teorico proposto in psicologia in cui è descritta la capacità tipicamente umana di riflettere sulla propria mente e quella degli altri. Si tratta di un approccio che non è ancora stato sufficientemente esplorato nelle sue potenzialità didattico-relazionali e sul quale, con questo contributo, si vuole rinnovare l'attenzione.

Il filone di ricerca che riguarda la teoria della mente ha inizio nel 1983 con gli studi di Wimmer e Perner e per molti anni è stato dominato dal paradigma della "falsa credenza".
Fra gli esempi o esperimenti che dimostrano la "falsa credenza" troviamo quello degli Smarties (il soggetto della storia che cosa crederà che ci sia in un tubo di cioccolatini Smarties, quando si è visto - in sua assenza - che dal tubo venivano tolti i cioccolatini e messe delle matite?). Gli studi classici sulla teoria della mente riportano che tipicamente i bambini di 4 anni riescono a superare correttamente queste prove, mentre quelli di 2-3 anni falliscono.

Negli ultimi anni si è sviluppata una critica a questa visione troppo ri¬duttiva della teoria della mente. Si è capito, infatti, che vi sono diverse fasi di acquisizione di tale capacità.
Possedere una "teoria della mente" significa essere in grado di comprendere le motivazioni più profonde ed interne del comportamento proprio ed altrui; ad es. un bambino può capire che se un compagno ha perso un giocattolo e piange lo fa perché è triste.
Negli ultimi anni sono state messe a punto molte prove con che hanno l'obiettivo di indagare i precursori non verbali di questa abilità come l'attenzione condivisa, la percezione sociale, l'imitazione e l'intenzione dichiarativa. Esse mostrano che lo sviluppo della teoria della mente è un processo evolutivo complesso che inizia nei primi mesi di vita e si conclude ben oltre il superamento della prova di falsa credenza di primo ordine.