- Categoria: Didattica
- Scritto da Giovanni Manzi
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Il "circle time": insegnare la condivisione a scuola
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La complessità sociale ha portato grandi cambiamenti anche nella scuola. A mutare non sono solo i contenuti e la didattica, ma anche il ruolo che come istituzione essa riveste nella società: alla scuola si chiede oggi un’educazione a 360° gradi, per una crescita globale della personalità degli alunni e la prevenzione primaria del disagio.
Per rispondere a questo mandato, gli insegnanti hanno dovuto far propri di concetti, metodi e tecniche di natura non strettamente didattica e di derivazione più psicologica e sociologica. Ha questa origine il “counseling scolastico”, cioè quella particolare relazione d’aiuto fondata sull’ascolto non direttivo, sull’empatia, finalizzata a favorire interazioni positive tra studenti, insegnanti, genitori ed eventuali altri educatori.
In questo articolo si intende analizzare il “circle time”, che si inscrive tra le modalità con cui può essere realizzato il counseling a scuola.
Circle time e ritorno comunicativo
In un contesto educativo attento agli aspetti psicologici ed emotivi, il circle time rappresenta un momento durante il quale tutti i membri della classe si riuniscono seduti in cerchio per discutere di un argomento da loro proposto. All’interno del circolo, l’insegnante ricopre il ruolo di facilitatore ed attraverso questa tecnica si propone di favorire la conoscenza reciproca, la comunicazione, la cooperazione fra tutti i membri del gruppo-classe, così da creare un clima sereno di reciproco rispetto, in cui ognuno soddisfi il proprio bisogno sia di appartenenza che di individualità.
L’intervento attraverso il circle time viene attivato per sbloccare eventuali problemi di tipo relazionale, anche nei confronti dell’insegnante, che inficiano un positivo clima di classe e si riflettono sul progresso scolastico degli alunni.
Infatti, quando il lavoro a scuola subisce sensibili turbamenti, si verificano quasi sempre ripercussioni negative a livello emotivo, per l’insegnante come per l’allievo, che spesso incidono sul percorso di apprendimento o sulla valutazione serena della realtà scolastica.
Sono gli scolari più timidi ed insicuri a beneficiare in modo particolare del tempo dedicato al circle time. In quel contenitore, proposto come un momento stabile della vita della classe e regolato sono dall’ascolto e dal reciproco rispetto, essi imparano gradatamente a neutralizzare la soggezione verso coloro che nella classe tendono ad incarnare sistematicamente il ruolo da leader; si può addirittura osservare come i più introversi vengano stimolati dai più “estrosi” ad inserirsi e ad aprirsi progressivamente.
E’ positivo notare anche come, con il progredire dell’applicazione di questo metodo, i ragazzi si appassionino e chiedano loro stessi che le regole del “gioco” vengano rispettate da tutti.