Educare.it - Rivista open access sui temi dell'educazione - Anno XXV, n. 4 - Aprile 2025

  • Categoria: Didattica

L’uso delle mappe ai fini dell’apprendimento

mappeLe mappe rappresentano un validissimo mezzo per agevolare l’apprendimento in tutti gli alunni, in modo particolare di coloro che presentano bisogni educativi speciali. Per questo motivo sono spesso presenti nei Piani Didattici Personalizzati e nei Piani Educativi Individualizzati.

Le mappe hanno avuto origine come rappresentazione in scala dello spazio geografico. Agli inizi del XX secolo, fu lo psicologo sperimentale Edward C. Tolman introdurre le mappe nei contesti di apprendimento. Una mappa è una rappresentazione grafica di concetti e contenuti rappresentati in maniera sintetica; la componente visiva è una delle sue caratteristiche principali abbinata ad una logica di composizione rigorosa. Una mappa ben costruita aiuta nello studio, nell’assimilazione, nella comprensione e nella memoria dei contenuti studiati. Non esiste una mappa valida per tutti gli studenti, ognuno privilegia un modello individuale sulla base delle caratteristiche cognitive, delle diverse intelligenze, dei personali stili cognitivi e del metodo di studio. Inoltre, esistono diverse tipologie di mappe; in questo articolo verranno presentate quelle più usate in ambito scolastico: concettuali, cognitive, mentali, schematiche.

Le mappe concettuali

Le mappe concettuali sono state teorizzate negli anni sessanta del secolo scorso da J.D. Novak, poi sviluppate da Gowin, Ausubel, Bruner, Vygotsky, e altri. La mappa concettuale è costituita da concetti disposti in maniera verticale, partendo in alto con quelli più importanti e rappresentando più in basso i concetti collegati. La rappresentazione va organizzata attraverso nodi (figure geometriche piane) e relazioni (frecce, ramificazioni). L’interdipendenza tra questi elementi strutturali consente di organizzare in maniera significativa l’apprendimento e di interiorizzarlo in modo stabile e duraturo.

La mappa concettuale è:

  • - sintetica, riporta i concetti chiave che richiamano tutti gli altri;
  • - schematica, nodi e relazioni seguono una impostazione dal generale al particolare;
  • - chiara, già ad un primo sguardo la struttura concettuale rende l’idea di tutto l’impianto dei concetti;

Di seguito sono riportati alcuni esempi di mappe concettuali, una semplice e l’altra complessa.

mappa concettuale semplice

mappa concettuale complessa

 

 

 

Le mappe cognitive

Le mappe cognitive differiscono da quelle concettuali in quanto riportano principalmente le sintesi dei contenuti. All’interno dei nodi vengono riportate singole parole-chiave o brevi frasi, immagini, pittogrammi, etc. Una mappa cognitiva non è mai oggettiva, ma soggettiva. È strutturata così come ogni studente percepisce, comprende e assimila i contenuti. Si fonda sulla decodifica, comprensione, memorizzazione e conseguente codifica dei contenuti ricevuti e studiati.

Le mappe mentali

Le mappe mentali sono state introdotte da Tony Buzan, psicologo cognitivista inglese, alla fine degli anni ’60 del secolo scorso. Si chiamano così perché la loro struttura ricorda il sistema ramificato del cervello umano. Al centro è riportato l’elemento cardine, dal quale partono in maniera ramificata, procedendo sia a destra che a sinistra, verso il basso e verso l’alto, gli elementi associati. Vi è un forte impiego di elementi rievocativi quali immagini fantasiose, disegni personalizzati, parole, il tutto con un importante uso di colori che richiamano l’attenzione visiva.

La peculiarità di questa tipologia di mappe sta nel fatto che riescono a coinvolgere in maniera integrata la nostra mente, sia per gli aspetti razionali che creativi. Per svolgere il ruolo di facilitatore della comprensione e della memoria, le mappe mentali devono essere chiare, sintetiche, con personali elementi creativi. In questa maniera riescono ad essere efficaci e a ridurre lo stress cognitivo e eventuali stati d’ansia legati alla difficoltà nella memoria.

mappa mentale

Le mappe schematiche

Non tutti gli studenti trovano congeniali le tipologie di mappe fin qui descritte. In questi casi si può far ricorso alle mappe schematiche. Queste consentono di seguire un flusso preordinato di contenuti e di effettuare dei passaggi consequenziali progressivi tra i sottocontenuti. Possono essere prevalentemente a scaletta, o indice, che ricordano l’indice di un libro, o a circuito, in senso orario. Da notare che ciò che viene scritto nei nodi è molto sintetico, a parole. Tuttavia, in caso di serie difficoltà nella memoria, possono essere inserite anche varie frasi. Si riportano due esempi relativi alle mappe schematiche, l’una a indice, l’altra a circuito.

mappa schematica a scaletta

mappa schematica circolare

Chi costruisce le mappe?

Il “buono” delle mappe lo “assapora” chi le costruisce, nel senso che la costruzione delle mappe costituisce uno stimolo all’apprendere in maniera significativa, interiorizzata, andando oltre la semplice memorizzazione. In una mappa preconfezionata, gli studenti potrebbero avere difficoltà a cogliere le logiche dei contenuti e dei concetti e delle loro connessioni reciproche. Nel costruirle, invece, si è costretti a padroneggiare la struttura, partendo da uno studio serio degli argomenti. Per questo la costruzione della mappa rappresenta uno stimolo importante all’impegno cognitivo dello studente, in particolare nella comprensione del testo, senza la quale la realizzazione della mappa diverrebbe una impresa quasi impossibile.

La mappa non deve essere molto complessa, né deve contenere troppi dettagli. Per ridurre la complessità si ricorre alla costruzione di più mappe; ad es., anziché costruire una mappa per tutto il capitolo, se ne preparano 3 o 4, a seconda del numero dei paragrafi contenuti.

L’uso delle mappe va insegnato precocemente e non rappresenta mai una perdita di tempo rispetto al programma da svolgere. Infatti esse:

  • - aiutano nella comprensione e nell’organizzazione degli argomenti di studio
  • - sono strumenti per organizzare gli argomenti di studio, facilitando il richiamo, il riuso e il ricordo dei contenuti appresi
  • - sono strumenti per imparare a progettare strutture cognitive complesse (ipertesti, multimedia)
  • - attivano conoscenze pregresse
  • - integrano le conoscenze
  • - spingono alla elaborazione, al confronto ed alla valutazione delle idee
  • - possono essere di supporto nell’esposizione orale 

Bisogna considerare che non esiste una mappa valida per tutti: infatti, in ogni classe vi sono studenti con intelligenze, stili cognitivi e metodi di studio diversi.

Come insegnare a costruire le mappe?

Le strategie di insegnamento sono molteplici e si affinano durante gli anni. E’ utile qui presentare alcune modalità:

Metodo del gradually remove

  • 1) L’insegnante fornisce agli studenti una mappa-tipo di un argomento già noto e appreso.
  • 2) Si fornisce agli studenti una seconda mappa di un secondo contenuto già studiato, non completa, ma vuota per 1/3, e incarica ognuno di completarla. Quindi si visionano e si discutono i risultati.
  • 3) Su un terzo argomento si forniscono mappe vuote per i 2/3 e si procede come al punto precedente
  • 4) Si ripete la strategia fornendo mappe vuote per 3/4.

Con questa procedura gli alunni dovrebbero acquisire una certa autonomia nel costruire le loro mappe, personalizzandone progressivamente.

Costruzione diretta sul testo

Questa strategia è funzionale soprattutto nei testi che presentino frequenti parole concettuali e parole chiavi. In pratica, si tratta di disegnare riquadri o cerchi sui concetti e sulle parole chiave e di metterli in associazione tra loro per mezzo di linee e frecce.

 costruzione diretta sul testo

Metodo del modeling, ovvero del far vedere come si fa

L’insegnante realizza alla lavagna una mappa semplice e sintetica, su un argomento noto alla classe e la lascia osservare per alcuni minuti. Quindi cancella il tutto, consegna agli studenti un foglio con la struttura già inserita, ma con la descrizione esclusivamente degli elementi principali e li invita a completarla. L’attività può essere svolta anche a coppie o a gruppi di tre. Osservare un modello competente che svolge un compito può essere un aiuto molto efficace per l’apprendimento di quel compito. L’insegnante supervisiona il lavoro degli allievi e rinforza quei tentativi che più si avvicinano al corretto svolgimento del compito. Gli stimoli forniti dal “modello insegnante” sono molto utili nell’ambito degli apprendimenti scolastici.

La costruzione delle mappe tramite software

Esistono diversi programmi e siti gratuiti che permettono di creare delle mappe direttamente dal computer, o, ancora meglio, creare una mappa online. Alcuni esempi sono Mindomo, MindMeister, WisePapping, Cmap, Xmind. Questi digital tools possono rendere più accattivante la realizzazione delle mappe, consentendo anche di salvarle e modificarle all’occorrenza. Ovviamente non vanno usati in classe o nello studio individuale degli studenti in maniera improvvisata, ma solo dopo aver acquisito le nozioni essenziali sull’uso delle mappe.


Bibliografila

  • Alotto P., Le mappe argomentative: strategie e tecniche per visualizzare ragionamenti e argomentazioni, Dino Audino, Roma, 2022.
  • Buzan T., Le leggi delle mappe mentali: come conoscere il più potente strumento del pensiero per utilizzare al massimo il vostro cervello, Hoepli, Milano, 2018.
  • Capuano A., Ventriglia L., Storace F., BES e DSA: la scuola di qualità per tutti, Libri Liberi, Firenze, 2013.
  • Cornoldi C., De Beni R., Gruppo MT, Imparare a studiare: strategie, stili cognitivi, metacognizione e atteggiamenti nello studio: 10-15 anni, Erickson, Trento, 2021.
  • Fogarolo F., Guastavigna M., Insegnare e imparare con le mappe: strategie logico-visive per l'organizzazione delle conoscenze, Erickson, Trento, 2022.
  • Nicoletti M., Il diario delle regole di matematica : mappe, schemi e tabelle, numeri, spazio e figure, relazioni e funzioni, dati e previsioni: più facile comprendere, memorizzare, ripassare, Giunti Edu, Firenze, 2019.
  • Novak J. D., Costruire mappe concettuali: strategie e metodi per utilizzarle nella didattica, Erickson, Trento, 2012.
  • Pontalti B., Zambotti F., Prime mappe: laboratorio didattico per costruire schemi e mappe mentali, Erickson, Trento, 2021.
  • Scocco A., Costruire mappe per rappresentare e organizzare il proprio pensiero: strumenti fondamentali per professionisti, docenti e studenti, Angeli, Milano, Sito.

Sitografia


Autore: Carlo Salvitti, insegnante di Scienze Motorie e Sostegno Didattico, referente metodologico per i Disturbi Specifici dell’Apprendimento presso il Polo Liceale “Mattioli” di Vasto (Chieti). Ha pubblicato diversi volumi e articoli scientifici sul tema dell'inclusione scolastica.


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