Educare.it - Rivista open access sui temi dell'educazione - Anno XXV, n. 4 - Aprile 2025

#inclusione

  • "Che tempo fa": valorizzare il talento e promuovere l'appartenenza

    meteoIl progetto didattico esposto nel presente contributo costituisce un esempio virtuoso di inclusione scolastica, dimostrando come sia possibile trasformare una specifica difficoltà in una risorsa preziosa per l'intera comunità classe. Attraverso la valorizzazione del potenziale di ogni studente, con particolare attenzione a un bambino con sindrome di Tourette, l'intervento ha generato un impatto significativamente positivo sul clima di classe, promuovendo dinamiche di accettazione, collaborazione e crescita collettiva. L'elemento distintivo del percorso risiede nell'approccio empatico e personalizzato adottato, che ha permesso di convertire una fragilità percepita in un autentico punto di forza, creando un modello di didattica inclusiva replicabile ed efficace.

  • A piccoli passi, in punta di piedi

    IMG 4756 FedeL'implementazione di interventi inclusivi richiede un'attenta pianificazione, che tenga conto delle esigenze specifiche degli studenti e delle risorse disponibili. Un approccio su base ICF, l'usodi una didattica digitale integrata e l'adozione di tecnologie innovative, in particolare della creazione di risorse video in un’ottica multicanale, hanno contribuito, come verrà illustrato nel presentelavoro, allo sviluppo di un percorso personalizzato volto a supportare una studentessa con bisogni educativi speciali. L’intervento ha permesso di lavorare non solo sugli aspetti didattici, ma anche sulle competenze metacognitive e sociali, dimostrando l'efficacia di un approccio integrato.

     

  • Ci penso (al) domani

    Il passaggio dalla scuola secondaria al mondo del lavoro o dell'istruzione superiore costituisce una fase particolarmente delicata nel percorso formativo degli studenti, con criticità che si accentuano in presenza di fragilità o difficoltà nella sfera relazionale. In questo contesto si inserisce il progetto "Ci penso (al) domani", una proposta didattica che ha affrontato la sfida dell'orientamento attraverso un approccio integrato e inclusivo. L'intervento, realizzato in un gruppo classe caratterizzato da dinamiche interpersonali complesse, ha proposto un percorso strutturato che ha coniugato attività di orientamento, momenti di introspezione e lavoro cooperativo. Particolare attenzione è stata dedicata all'inclusione di uno studente con diagnosi di ADHD e grave disgrafia, Mirko, per il quale sono state predisposte specifiche strategie volte a valorizzarne le potenzialità e a potenziare le competenze relazionali.

  • Da grande voglio essere felice

    strada

    Progettare attività incentrate sul tema del "futuro" rappresenta una sfida significativa nelle classi dell'ultimo anno di liceo, particolarmente quando tra gli studenti è presente una studentessa con disabilità. In questi casi, la costruzione di una visione del futuro richiede un'attenzione ancora più delicata e consapevole, ma diventa anche un'opportunità per ripensare le pratiche didattiche in chiave inclusiva. Attraverso un'attenta valutazione delle potenzialità e dei limiti di ciascuno, la scuola può tracciare percorsi costruttivi che valorizzino ogni studente sostenendolo adeguatamente nella ricerca del proprio significativo progetto di vita.

  • Decifrare il potenziale - Un’Escape Room inclusiva per una didattica su misura

    Luca è uno studente che presenta difficoltà nel gestire il comportamento in classe e in particolare le interazioni con i compagni e gli insegnanti, talvolta è demotivato e presenta una scarsa autostima. Valorizzando le sue competenze linguistiche in inglese e la sua passione per il mondo Disney, è stata ideata un'esperienza didattica inclusiva ispirata ad "Alice nel Paese delle Meraviglie", che si è concretizzata in un'Escape Room a squadre, che ha coinvolto attivamente l'intero gruppo classe. Un ambiente di apprendimento immersivo e interattivo, che sfruttano i principi del game-based learning, ha consentito agli studenti di collaborare per risolvere enigmi, superare sfide e completare missioni, applicando conoscenze disciplinari e competenze trasversali. Il tutto andando a  integrare elementi ludici con obiettivi educativi, promuovendo il pensiero critico, la risoluzione di problemi e l'apprendimento attivo. 

  • Disabilità e inclusione scolastica nel Rapporto ISTAT 2018

    disabile scuolaLa diseguaglianza nell’inclusione scolastica degli alunni con disabilità rappresenta un tema di grande rilevanza sociale ed è spesso indizio delle più generali differenze nella partecipazione alle diverse dimensioni della vita sociale. Così il Rapporto ISTAT 2018 (paragrafo 5.4) che delinea la situazione dell'inclusione scolastica nel nostro Paese sui dati relativi all’anno scolastico 2016/2017.  L’indagine per la prima volta ha esteso il campo di osservazione anche alla scuola dell’infanzia e alla scuola secondaria di secondo grado, fornendo così un quadro informativo più ampio. Gli alunni con disabilità sono complessivamente 272.167 (il 3,1% del totale), cui quasi 160 mila del primo ciclo, una quota in costante aumento negli ultimi 15 anni.

  • Emozion(D)ante viaggio nell’Inferno delle nostre emozioni

    Dante_infernoL'efficacia e l'inclusività di una proposta didattica sono intrinsecamente legate alla sua capacità di suscitare engagement, coinvolgimento e interesse negli studenti. In tale prospettiva, l'opera dantesca, “La Divina Commedia”, si rivela una risorsa pedagogica straordinariamente attuale e interessante. Nella proposta didattica di seguito delineata, si dimostra come questo capolavoro letterario, fonte inesauribile di riflessioni sulla condizione umana, possa essere utilizzato come strumento per affrontare le sfide della società contemporanea, offrendo spunti di analisi critica e favorendo un apprendimento inclusivo e coinvolgente.
    Femminicidio, suicidio, ludopatia, disturbi alimentari, furto d’identità temi che, pur radicati nella storia umana fin dal Medioevo, assumono oggi rilevanza fondamentale nel contesto adolescenziale. In un'epoca caratterizzata da crescente complessità sociale e tecnologica, i giovani si trovano spesso a confrontarsi con una vulnerabilità accentuata, un senso di isolamento e un bisogno profondo di figure di riferimento capaci di offrire orientamento e supporto.

  • Gamification: quando apprendere diventa un gioco

    gamificationE’ nella nostra natura imparare a conoscere il mondo attraverso il gioco: in questo modo riusciamo a comprendere meglio anche i concetti più astratti e impegnativi perchè siamo mossi dall’esplorazione e dal piacere. Questo principio è alla base di un progetto realizzato nella scuola Primaria.

  • Guida AIPD sull'inclusione scolastica: diritti e doveri

    imgL’AIPD (Associazione Italiana Persone Down) da tempo si occupa, attraverso il suo Osservatorio Scolastico, di offrire consulenza specifica sul tema dell’inclusione scolastica degli alunni con sindrome di Down (ma anche con altri tipo di disabilità). Frutto anche di questa lunga esperienza  è la stesura della nuova Guida all’inclusione scolastica, che l’AIPD ha realizzato e messo a disposizione gratuitamente online a tutti gli utenti che volessero scaricarla. Grazie al formato elettronico, la guida può essere scaricata o consultata facilmente e sempre a portata di mano, così da rappresentare, per le famiglie ma anche per gli operatori, un utile vademecum per orientarsi  nella materia.

  • I Bro di Alighieri – La divina commedia in chiave rap

    Dante_okCon il progetto “I BRO DI ALIGHIERI”, la Divina Commedia si è trasformata in un’opera rap, grazie alla collaborazione degli studenti di una classe seconda della scuola secondaria di primo grado. Inclusione, collaborazione e creatività hanno caratterizzato questo percorso nato per rafforzare il senso di appartenenza della classe e valorizzare le passioni di Paolo, un alunno in cerca della propria identità che ha trasformato la propria fragilità in punti di forza grazie all’aiuto dei propri compagni. Mediante un efficace lavoro di squadra, ciascuno studente ha rivestito un ruolo cruciale nella costruzione di un contesto inclusivo, dove le competenze individuali hanno trovato adeguata valorizzazione, divenendo componenti indispensabili per l'intero gruppo. Il percorso didattico è culminato in una rappresentazione scenica realizzata durante il Dantedì, la giornata nazionale dedicata al sommo poeta. È stata un'occasione di autentica collaborazione e integrazione, in cui ogni contributo personale ha concorso a trasformare la scuola in uno spazio di autentica crescita collettiva.

  • Il disturbo dello spettro autistico nel contesto scolastico

    autismIl disturbo dello spettro dell’autismo è una patologia nella quale vi è un’alterazione globale dello sviluppo, che inficia il funzionamento dell’individuo in più domini (cognitivo, affettivo-relazionale, motorio ecc.). Esistono due classificazioni attualmente in uso relative ai disturbi mentali, ovvero quella proposta dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, l’ICD-10, e quella redatta dall’Associazione degli Psichiatri Americani, il DSM-5.

  • Il dono della diversità nell'educazione inclusiva

    donoA partire da un’interpretazione antropologica del dono come base dei legami sociali, l’articolo affonda la riflessione nella relazione dell’agire educativo come riconoscimento reciproco e crescita dell’altro.Spontaneo e invisibile, sempre presente nell’incontro interpersonale, il dono offre una prospettiva particolare all’educazione che si propone di valorizzare la diversità umana in chiave inclusiva.


    Introduzione

    Da sempre il dono ha caratterizzato la socialità degli uomini, come incontro e riconoscimento della pluralità che abita lo stesso mondo. Quella pluralità che, secondo Hannah Arendt (1958), “è il presupposto dell’azione umana perché noi siamo tutti uguali, cioè umani, ma in modo tale che nessuno è mai identico ad alcun altro che visse, vive o vivrà” (p. 639).

    Per tentare una definizione esaustiva del dono e del suo valore si deve ricorrere ad una molteplicità di prospettive: antropologica, filosofica, sociologica, etica e, non ultima, quella pedagogica che in questo articolo ci preme, in particolar modo, evidenziare, in quanto penetra la sfera dell’essere umano nella sua interazione sociale più profonda e nella sua crescita complessivamente unitaria.

    Il “luogo” del dono è quella relazione di apertura che “riconosce l’altro nello stesso tempo come simile a sé e differente da sé: simile a sé per la sua umanità, differente da sé per la sua singolarità personale e/o culturale” (Morin, 2015, p. 50-51). Legati da un rapporto di somiglianza e di prossimità, partecipi di uno stesso destino umano: l’altro è il destino ultimo dell’io, il richiamo della sua massima responsabilità. Non è sufficiente riconoscere all’altro la sua identità in rapporto all’io o affermarne la comune origine o la sua correlatività. È necessario disporre sempre l’io e l’altro sullo stesso piano, come due realtà plurali che si richiamano a vicenda e costituiscono l’espressione privilegiata dell’umano nel mondo, dove il dono, diventa il terzo paradigma (Caillé, 1998) che legittima, in ogni azione, la connessione del tessuto sociale.

    Mauss, nel suo intramontabile Saggio sul dono, individua tre caratteristiche (dare, ricevere e ricambiare) che configurano quell’intreccio circolare di relazioni innescate dal donare. Non si tratta solamente dello scambio di qualcosa, neppure se arricchito dei suoi significati simbolici: nello scambio-incontro sono coinvolti anche lo spirito di colui che dona e di colui che riceve, secondo un intreccio che finisce per riflettersi sulle comunità di appartenenza (Santone, 2016).

    Caillé (1998) chiarisce che il dono, nella sua logica di interazione e di rete, costruisce e rinforza le relazioni sociali, rappresenta il legame fondamentale tra le persone, vincola gli individui in un processo di riconoscimento reciproco e di fiducia, che può essere allo stesso tempo obbligato e libero, interessato e disinteressato, che acquista valore per la coesione sociale e che ha valore indipendentemente da ogni discussione sugli aspetti utilitaristici e di realizzazione personale (Renna, 2016).

    Il dono della diversità nell’educazione

    Il riconoscimento della reciproca similarità e diversità, la responsabilità etica che ne scaturisce, invitano a guardare alla condizione umana come una dimensione plurale, da coltivare attraverso l’educazione. [... continua]

    L'articolo completo in italiano è disponibile in allegato per gli utenti registrati.


    Autore: Giovanni Savia, laureato in Pedagogia e Scienze filosofiche, dottore di Ricerca in Educazione - Attenzione alla diversità e inclusione educativa – presso Università Complutense di Madrid. Docente a contratto e Tutor coordinatore nei corsi di specializzazione sul sostegno dell'Università di Catania, insegna nella scuola secondaria.


    copyright © Educare.it - Anno XIX, N. 12, dicembre 2019
  • Il patrimonio culturale come strumento di integrazione

    sedL’associazione ECCOM, insieme alla compagnia di San Paolo di Torino ha condotto la ricerca “Il patrimonio culturale come strumento di integrazione”, con l’obiettivo di svolgere un’analisi delle attività pedagogiche dei musei. Dopo un’accurata ricognizione bibliografica e documentale, la ricerca ha svolto uno studio sul campo che ha permesso di documentare i progetti utilizzati come strumenti di contrasto all’esclusione sociale.

    I risultati della ricerca, pur risalente al 2003, restano di particolare interesse, poiché aiutano a comprendere gli orientamenti e le attuali tendenze sul tema della cultura come strumento di integrazione sociale di gruppi o soggetti in condizione di svantaggio. Inoltre le schede sui progetti, compilate dal gruppo di lavoro, possono offrire spunti utili ad iniziative future.

     

  • Il potere trasformativo del teatro a scuola

    teatro Immaginare il futuro, riflettere sul presente e costruire relazioni autentiche: “Cena di Classe a Teatro”  è stato un viaggio orientativo che ha guidato gli alunni a scoprire loro stessi e il proprio potenziale. Realizzato nell’arco di sei mesi, il progetto ha trasformato una classe complessa e diversificata in una compagnia teatrale, offrendo a ogni studente l’opportunità di essere protagonista del proprio percorso di crescita sul palco e tra i banchi.
    Nel progetto, sono stati utilizzati il medium del teatro e le metafora del lavoro della compagnia teatrale per strutturare un atelier educativo. Le necessità che hanno portato a questo percorso sono state molteplici: tessere relazioni, esplorare identità e sviluppare competenze sociali e personali fondamentali. L’obiettivo? Non solo scrivere e realizzare una performance teatrale su un futuro in cui i talenti e sogni degli alunni trovassero spazio e valore, ma costruire un’esperienza formativa capace di dimostrare cosa potessero creare collaborando e utilizzando le proprie abilità, spesso celate.

  • Inclusione sociale e principi di solidarietà: la scuola davanti alle sfide del presente

    scuola democraziaLeggere il presente attraverso la categoria della complessità è necessario, ma occorre anche interrogarsi su quale umanesimo si vada configurando, se e come i processi della vita sociale possano essere governati. A partire da una lettura ampia dello scenario attuale, l’articolo si sofferma in particolare a delineare per la scuola un ruolo di officina “educativa di inclusione e democrazia”.

  • Inclusione sociale: nasce progetto Anffas#giovani

    imgPrende il via ufficiale Anffas#Giovani: un innovativo progetto di Anffas Onlus- Associazione famiglie di persone con disabilità intellettiva e/o relazionale. L'obiettivo è di coinvolgere i giovani, con e senza disabilità, nella vita associativa e, in particolare, in iniziative volte a promuovere e garantire l'inclusione sociale delle persone con disabilità intellettiva e/o relazionale di tutte le età.

  • Io caleidoscopio: raccontiAMO in due lingue

    caleidoscopio L'articolo illustra un progetto inclusivo che pone al centro l'esperienza di Kamali, uno studente portatore di una duplice ricchezza: il suo patrimonio culturale e una speciale percezione del mondo. L'iniziativa si sviluppa attorno alla valorizzazione della lingua madre e delle radici culturali come strumenti di costruzione identitaria e di dialogo interculturale.
    Attraverso metodologie innovative quali lo storytelling bilingue e la lettura immersiva, il percorso ha creato un ambiente di apprendimento dove le differenze individuali diventano risorse condivise. Le attività proposte hanno promosso non solo competenze linguistiche e narrative, ma hanno anche favorito lo sviluppo dell'empatia e della collaborazione tra gli studenti.
    L'esperienza dimostra come la scuola possa trasformarsi in un autentico laboratorio di inclusione, dove il percorso di Kamali diventa paradigmatico di come le apparenti barriere possano trasformarsi in opportunità di arricchimento per l'intera comunità educante.

  • L'intelligenza Artificiale a scuola

    intelligenza artificiale scuolaNegli ultimi anni, l'intelligenza artificiale (IA) si è imposta come una delle tecnologie più promettenti per rivoluzionare vari settori, compreso quello dell'istruzione. L'integrazione dell'IA nelle scuole sta aprendo nuove frontiere per un'educazione più inclusiva, personalizzata e accessibile. 

    Personalizzazione dell'apprendimento

    Uno dei principali vantaggi dell'IA è la capacità di personalizzare l'apprendimento. Attraverso algoritmi avanzati, i sistemi di IA possono analizzare le prestazioni degli studenti e adattare i contenuti educativi in base alle loro esigenze individuali. Ad esempio, piattaforme educative come Khan Academy utilizzano l'IA per fornire esercizi e lezioni personalizzate, aiutando gli studenti a colmare le loro lacune e progredire al loro ritmo. Questo approccio è particolarmente utile per gli studenti con difficoltà di apprendimento o con disabilità. L'IA può identificare le aree in cui questi studenti necessitano di ulteriore supporto e offrire risorse aggiuntive o metodi di insegnamento alternativi. Questo livello di personalizzazione era difficile da ottenere con i metodi tradizionali, ma l'IA sta rendendo possibile un'educazione più equa e inclusiva.

    Accessibilità e supporto per le disabilità

    L'IA può migliorare significativamente l'accessibilità dei contenuti di apprendimento a beneficio degli studenti con disabilità. Ad esempio, strumenti basati sull'IA come i lettori di schermo, i software di riconoscimento vocale e le app di traduzione in linguaggio dei segni stanno aiutando gli studenti non vedenti, non udenti o con difficoltà motorie a partecipare pienamente alle attività scolastiche. Un altro esempio è l'uso di chatbot educativi, che possono fornire supporto 24/7 agli studenti, rispondendo alle loro domande e offrendo spiegazioni supplementari. Questo è particolarmente utile per gli studenti che potrebbero avere bisogno di un aiuto extra fuori dall'orario scolastico o per quelli che si sentono più a loro agio a porre domande in un ambiente meno formale.

    Riduzione delle disparità socioeconomiche

    L'IA ha il potenziale per ridurre le disparità socioeconomiche nell'istruzione. Attraverso piattaforme di apprendimento online gratuite o a basso costo, l'IA può rendere l'istruzione di alta qualità accessibile a studenti provenienti da famiglie a basso reddito o da comunità svantaggiate. Queste piattaforme offrono corsi, esercizi e risorse che possono essere utilizzati da qualsiasi dispositivo connesso a Internet, abbattendo le barriere geografiche ed economiche. Inoltre, i dati raccolti dai sistemi di IA possono aiutare le scuole e i governi a identificare le aree in cui gli investimenti sono più necessari, indirizzando risorse e supporto dove possono fare la differenza più significativa.

    Sfide e considerazioni etiche

    Nonostante i numerosi vantaggi, l'uso dell'IA nelle scuole presenta alcune criticità. La protezione dei dati e la privacy degli studenti sono questioni critiche, poiché i sistemi di IA raccolgono e analizzano una grande quantità di informazioni personali. È fondamentale che le scuole implementino rigorose misure di sicurezza e che gli sviluppatori di IA aderiscano a principi etici nella progettazione e nell'uso di queste tecnologie. Inoltre, è importante garantire che l'IA non perpetui o amplifichi i pregiudizi esistenti. Gli algoritmi di IA devono essere progettati in modo da essere equi e imparziali, e i dati utilizzati per addestrarli devono essere rappresentativi di tutte le popolazioni di studenti.

    Conclusione

    L'intelligenza artificiale ha il potenziale per trasformare l'educazione e promuovere un'inclusione più ampia nelle scuole. Attraverso la personalizzazione dell'apprendimento, il miglioramento dell'accessibilità e la riduzione delle disparità socioeconomiche, l'IA può contribuire a creare un sistema educativo più equo e inclusivo. Tuttavia, è essenziale affrontare le sfide etiche e di sicurezza per garantire che questi benefici siano realizzati in modo responsabile e sostenibile. Con l'approccio giusto, l'IA può diventare uno strumento potente per promuovere l'inclusione e l'equità nell'istruzione.

  • La formazione all’uso delle TIC: un’indagine nell’ambito del TFA Sostegno per la scuola primaria

    TICL’articolo descrive l’attività di formazione all’uso delle tecnologie TIC (75 ore, D.M. 30 settembre 2011) nell’ambito del Corso di Specializzazione al sostegno (VI Ciclo, a.a. 2020-2021 Università dell’Aquila), sulla quale è stata effettuata una ricerca al fine di avere indicazioni utili alla progettazione dei percorsi formativi TIC aderenti ai bisogni dei docenti in formazione.

     

  • La gestione delle attività didattiche nei luoghi della cultura: l’educatore museale

    educatore musealeFra le innumerevoli figure legate all’educazione, o più in generale ai mestieri che hanno una forte attinenza al mondo della cultura e della sua divulgazione, si affaccia formalmente nel panorama dell’UE la professione dell’Educatore Museale. L’occasione arriva con il bando pubblicato sulla Gazzetta ufficiale dell’Unione europea del 18 giugno del 2015 che, oltre a rappresentare una preziosa opportunità di lavoro per diverse professionalità legate all’arte, definisce ulteriormente i requisiti di base per accedere alla suddetta professione e le funzioni che l’educatore sarà poi chiamato a svolgere.

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