Educare.it - Rivista open access sui temi dell'educazione - Anno XXV, n. 6 - Giugno 2025

Disabilità: esperienze e progetti

Un bambino (autistico) visto da vicino

Un modo per descrivere la disabilità è quello di fermare sulla carta momenti del proprio vissuto con l’ “Altro”. Scrivere, raccontare di quei momenti per attivare un processo di cambiamento su di Sé, sulla propria vita. La scrittura vista come mezzo di comunicazione, ma soprattutto come strumento capace di cambiare qualcosa di se stessi, per trasformare il mondo nel quale si vive, muovendo dall’interno verso l’esterno, per designare un percorso dell’esistenza. Vivendo se stessi, ascoltando con cura ciò che l’ “Altro” ci muove dentro: il senso di vuoto, di impotenza, di solitudine, la paura, l’angoscia, la rabbia, l’ansia, e poi la leggerezza, lo stupore, il cambiamento, il desiderio di esistere, la gioia di vivere.

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Comunicare DIVERSAMENTE un ABILE linguaggio

Questo progetto nasce all’interno di un Centro Socio-Educativo dove la tipologia degli utenti disabili è molto diversa per gravità, età e percorsi fatti.
Dopo anni passati a proporre attività di tipo occupazionale e prelavorative abbiamo sentito l’esigenza di un cambiamento che portasse a “nuovi concetti educativi”. Questi ci hanno indotti a promuovere attività che potessero soddisfare le necessità fisiche, emozionali, mentali, sociali e cognitive degli utenti e quindi migliorare le loro competenze quotidiane, allo scopo di evolvere la “qualità della vita”.

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Una relazione educativa

Luca è un ragazzo di 22 anni, figlio unico di una famiglia mononucleare congiunta. La madre è insegnante di scuola secondaria superiore, il padre è impiegato. Frequenta l’ultimo anno del Liceo. Un anno fa inizia un percorso educativo presso il mio studio di pedagogia clinica. E’ presentato dalla madre come un ragazzo normale che negli ultimi due anni ha sofferto di forti crisi depressive, perciò è stato sottoposto ad un trattamento psicofarmacologico con colloqui a cadenza settimanale per circa un anno presso l’U.O. di Psichiatria del Territorio.

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Scarpe Diem. Primi "stampi" per un iperprogetto

Presso il Centro di Formazione Professionale del Comune di Vigevano (PV), è attivo un corso per disabili finalizzato alla formazioni di operatori nel settore meccano-calzaturiero.
Tale corso è attivo dalla scorsa stagione, ed i ragazzi che stanno attualmente frequentandolo risultano iscritti al secondo anno, tra le materie previste una certa attenzione viene data a quelle che rientrano nell’area delle competenze specifiche, di cui fanno parte Storia e sviluppo dell’industria calzaturiera e Tecnica meccano-calzaturiera.

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