- Categoria: Racconti
- Scritto da Ilenia Bartolini
Il sogno di Annabelle - Terza parte
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Da quel giorno Annabelle si recò tutti i pomeriggi per un’ora nella piccola stanzetta in cui Marissa era alloggiata e portando con se i suoi libri cominciò ad insegnarle l’alfabeto, i suoni, i primi grafemi, le prime parole, le frasi. Dalla sua, Marissa raccontava ad Annabelle particolari sul clima, sulle usanze e sui cibi africani. Il tempo scorreva velocemente; dopo tre mesi Marissa imparò a leggere. Riuscì a leggere le lettere dell’amata figlioletta che in Africa frequentava la scuola proprio grazie al denaro che la madre le spediva.
D’altra parte Annabelle imparò molto circa gli abitanti dell’Africa, sul loro clima, sulla condizione economica e governativa. Marissa le insegno alcuni termini della lingua swahili, il dialetto parlato nel suo piccolo villaggio di provenienza. Tra loro nacque una bella amicizia che portò ad un arricchimento reciproco.
Marissa riuscì per la prima volta a scrivere una lettera di risposta alla figlia e da lì, tra le due congiunte nacque una fitta corrispondenza che rasserenò profondamente l’animo della signora Colby. Di questo non poteva far altro che ringraziare Annabelle, la sua tenacia, la sua determinazione, il suo altruismo e il suo profondo senso di giustizia. Lo fece per anni e anni.
Circa sei anni più tardi, dopo essersi diplomata come insegnante, Annabelle decise di partire come docente volontaria per il Nord Africa, allo scopo di fornire gratuitamente un’istruzione a tutti quei bambini che vivevano in condizione di povertà, indigenza ed emarginazione. Marissa apprese con gioia la notizia considerando quel gesto come un grande contributo per la sua gente. Le due amiche si salutarono abbracciandosi forte e promettendosi che seppur lontane si sarebbero scritte.
La figlia di Marissa dopo qualche anno si trasferì in Alaska, ricongiungendosi alla madre e le stette vicino fino alla morte. In quanto ad Annabelle fece una buona vita; la spese interamente ad insegnare ai bambini africani; pur tenendosi in contatto con l’amica Marissa e con i suoi cari non riuscì a tornare nel suo amato villaggio dell’Alaska.
Marissa fu per Annabelle come una madre, tanto che alla sua morte il corpo di Annabelle, su sua richiesta, fu riportato in Alaska e la sua tomba disposta accanto a quella dell’amata amica Marissa. Furono vicine per sempre.
Autore: Ilenia Bartolini insegnante di sostegno di ruolo nella scuola primaria, attiva nell’approfondire tematiche inerenti alla disabilità e nell’insegnamento dell’italiano L2, da qualche anno ama scrivere racconti ed articoli di interesse pedagogico-didattico.
copyright © Educare.it - Anno XIV, N. 9, settembre 2014