- Categoria: L'AltraNotizia
- Scritto da Vincenzo Caluori
Il fenomeno degli ipercorrettismi nella acquisizione del linguaggio verbale
L'ipercorrettismo si presenta come un processo di costruzione attiva del linguaggio e porta a singolari errori, più di sovente nella coniugazione dei verbi. Ad esempio è frequente che il bambino formuli egualmente in -ito il participio passato dei verbi irregolari, per cui aprire/aprito, coprire/coprito, o in -ato: scrivere/scrivato, leggere/leggiato.
Se il bambino imparasse la lingua solo per imitazione, questo non avverrebbe perché sarebbe appresa e usata subito la forma corretta, irregolare. Invece la maggior parte dei bambini italiani commette questo tipo di errore, che poi non é altro che immaginare regolare, come dovrebbe essere, ciò che é in realtà irregolare. É il medesimo errore che commettono gli stranieri che apprendono la nostra lingua "per pratica". Il bambino, all'inizio apprende la forma irregolare corretta, poi la abbandona per passare ad una forma ipercorretta, ma errata, per ritornare infine alla forma irregolare, corretta. Questo può essere spiegato solo ammettendo che nella prima fase il bambino apprenda per imitazione. Nella seconda fase subentra una costruzione attiva, avente tanta forza da essere preferita alla corretta imitazione. Infine nella terza fase sopraggiunge la consapevolezza che la forma imitata, benché sentita come "scorretta", é però quella che si usa.
Se si osserva bene, con l'uso degli ipercorrettismi il bambino dimostra di applicare una regola precisa, secondo una logica che potrebbe essere anteriore all'acquisizione del linguaggio. Tali principi preverbali potrebbero essere appresi attraverso la comunicazione non-verbale, oppure essere indipendenti da qualsiasi tipo di comunicazione, cioè presenti alla nascita come funzionamenti neurofisiologici.
Esemplificando, da una forma verbale in -ire si passa, probabilmente per richiamo mnemonico, alla forma in -ito, cioè si costruisce una regola generale che porterà alla convinzione, e quindi alla scelta, che tutti i verbi che finiscono in -ire all'infinito finiscano anche in -ito al participio passato. Tale regola si costruisce sulla ripetizione, memorizzazione e conferma di ogni caso "regolare" udito, riproduce un modello, cioè qualcosa di uguale a un precedente. Come si può comprendere, un processo di questo tipo, che funziona tramite costruzione/percezione di identità, non opera in ambito semantico e si può spiegare solo partendo da attributi extrasemantici della parola che vanno ricercati, almeno nel bambino che impara a parlare, nelle caratteristiche fonetiche della parola stessa.
L'identità delle parole
Il fenomeno degli ipercorrettismi può essere interpretato come la conseguenza di una serie di constatazioni di identità, fatte sulla percezione di una caratteristica distintiva non semantica della parola, cioè il suo suono. Nell'età in cui il bambino presenta il fenomeno degli ipercorrettismi, la mielinizzazione del SNC, che si completa nel terzo anno di vita, non si é ancora conclusa o lo é appena; la corticalizzazione é ben lungi dall'essersi stabilita e l'esperienza linguistica é in corso di formazione. Ne consegue pertanto che meccanismi più primitivi, di tipo extra-verbale, hanno più facilità a far sentire il loro peso, anche nell'acquisizione dello stesso linguaggio verbale.
Nell’acquisizione del linguaggio verbale, la terminazione delle parole ha particolare rilevanza percettiva. Studi di fonetica acustica confermano che le terminazioni delle parole attirano l'attenzione del bambino. Ciò sembra riflettere una tendenza precoce e generale da parte del bambino a porre attenzione alle terminazioni, per il significato. Questa é una specie di euristica generale, o principio operativo che il bambino usa al fine di organizzare e immagazzinare il linguaggio. Se si chiede ad un bambino di età prescolare di dire la prima parola, o tutte le parole che gli vengono in mente, data una parola-stimolo, nella stragrande maggioranza dei casi risponderà con parole che hanno un legame fonetico con lo stimolo o un legame di completamento. Nella genesi degli ipercorrettismi, la parola ipercorretta si forma appunto sulla scorta dell'azione di entrambi questi meccanismi "logici".
Esisterebbe, quindi, una forma di logica più primitiva, più grossolana, già presente fin dalla nascita e legata a meccanismi di funzionamento della struttura neuronale, tipica del pensiero pre-concettuale, che interviene nella genesi degli ipercorrettismi.
Nell’acquisizione del linguaggio verbale, la terminazione delle parole ha particolare rilevanza percettiva. Studi di fonetica acustica confermano che le terminazioni delle parole attirano l'attenzione del bambino. Ciò sembra riflettere una tendenza precoce e generale da parte del bambino a porre attenzione alle terminazioni, per il significato. Questa é una specie di euristica generale, o principio operativo che il bambino usa al fine di organizzare e immagazzinare il linguaggio. Se si chiede ad un bambino di età prescolare di dire la prima parola, o tutte le parole che gli vengono in mente, data una parola-stimolo, nella stragrande maggioranza dei casi risponderà con parole che hanno un legame fonetico con lo stimolo o un legame di completamento. Nella genesi degli ipercorrettismi, la parola ipercorretta si forma appunto sulla scorta dell'azione di entrambi questi meccanismi "logici".
Esisterebbe, quindi, una forma di logica più primitiva, più grossolana, già presente fin dalla nascita e legata a meccanismi di funzionamento della struttura neuronale, tipica del pensiero pre-concettuale, che interviene nella genesi degli ipercorrettismi.
Conclusioni
Lo studio degli ipercorrettismi che si verificano in corso di acquisizione del linguaggio infantile é di per se stesso tutt'altro che lo studio di una curiosità, bensì quello di un fenomeno privilegiato, di un "esperimento" naturale, in grado di fornire interessanti informazioni sulle modalità con cui avviene lo sviluppo del linguaggio e sulle strutture che lo sostengono.
L'ipotesi che gli ipercorrettismi siano dovuti all'azione normale di particolari meccanismi "logici" neurofisiologici, extralinguistici e prelinguistici direttamente inerenti a modalità di funzionamento della rete neuronale del S.N.C., e in grado di portare alla costruzione/percezione di identità per sovrapposizione spaziale neuronale del percetto (identità per similarità) e identità per contiguità neuronale spaziale o temporale del percetto, può spiegarne esaurientemente la genesi.
L'ipotesi che gli ipercorrettismi siano dovuti all'azione normale di particolari meccanismi "logici" neurofisiologici, extralinguistici e prelinguistici direttamente inerenti a modalità di funzionamento della rete neuronale del S.N.C., e in grado di portare alla costruzione/percezione di identità per sovrapposizione spaziale neuronale del percetto (identità per similarità) e identità per contiguità neuronale spaziale o temporale del percetto, può spiegarne esaurientemente la genesi.
copyright © Educare.it - Anno XXII, N. 3, Marzo 2022