Educare.it - Rivista open access sui temi dell'educazione - Anno XXIV, n. 10 - Ottobre 2024

Ricerche in ambito scolastico

  • Scritto da Maria Vittoria Isidori, Clara Evangelista
  • Categoria: Ricerche a scuola

L’accessibilità didattica con le TIC e la formazione degli insegnanti. Alcune evidenze d’indagine

TICL’articolo presenta l’indagine realizzata all’Università dell’Aquila tra gli insegnanti in formazione sul sostegno didattico in merito all’utilizzo delle tecnologie informatiche nella progettazione di una didattica accessibile e utile a favorire l’apprendimento degli alunni con disabilità.

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  • Scritto da Maria Vittoria Isidori, Alessio Santelli e Cinzia Referza
  • Categoria: Ricerche a scuola

La formazione all’uso delle TIC: un’indagine nell’ambito del TFA Sostegno per la scuola primaria

TICL’articolo descrive l’attività di formazione all’uso delle tecnologie TIC (75 ore, D.M. 30 settembre 2011) nell’ambito del Corso di Specializzazione al sostegno (VI Ciclo, a.a. 2020-2021 Università dell’Aquila), sulla quale è stata effettuata una ricerca al fine di avere indicazioni utili alla progettazione dei percorsi formativi TIC aderenti ai bisogni dei docenti in formazione.

 

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  • Scritto da Giulia Maria Cavaletto e Federica Cornali
  • Categoria: Ricerche a scuola

Dove, come, quando: l’emergenza della scuola lontano da scuola

scuola dadLa pandemia Covid-19 ha messo in crisi la concezione tradizionale di scuola come ambiente di apprendimento caratterizzato da prossimità e da pratiche e routine consolidate. Questo contributo prende in esame un segmento dell’istruzione che, per le sue caratteristiche, è stato particolarmente messo alla prova dalla durante i mesi del lockdown nella primavera 2020: la scuola primaria. In particolare, sono prese in considerazione alcune scuole primarie della città di Torino. Attingendo a materiali qualitativi ricavati da focus groups e da interviste agli insegnanti di ventidue scuole, sono tratteggiati i principali elementi di criticità e le strategie di affrontamento della situazione emergenziale messe in campo.

The Covid-19 pandemic has undermined the traditional concept of school as a learning environment characterized by proximity and consolidated practices and routines. This contribution will examine a segment of education which, due to its characteristics, was particularly put to the test by primary school during the months of the lockdown in spring 2020. In particular, some primary schools in the city of Turin will be considered. Drawing from quality materials from focus groups and interviews with teachers of twenty-two schools, they will be outlined the main elements of critical issues and strategies of confrontation of the emergency situation that have been carried out.

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  • Scritto da Nadia Dario e Luca Tateo
  • Categoria: Ricerche a scuola

La distrazione in classe secondo gli studi sul Mind Wandering

mind wanderingL’articolo riporta le prime riflessioni emerse da un progetto di ricerca sul mind wandering in classe. Gli autori hanno realizzato un’analisi della letteratura scientifica, una serie di studi empirici e alcuni incontri-dibattito di restituzione con insegnanti ed alunni. Questo percorso ha prodotto alcune discussioni e riflessioni utili rispetto ai processi immaginativi e generativi ed al loro ruolo nell’apprendimento. I primi risultati del lavoro di ricerca sembrano richiedere un superamento della psicologia di senso comune sull’attenzione in classe e il mind wandering.

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  • Scritto da Lucia Balista
  • Categoria: Ricerche a scuola

Le differenze culturali a scuola: una ricerca biografica

La ricerca che qui si riassume riguarda l’analisi dell’integrazione multietnica in una classe di scuola media inferiore di una località nelle vicinanze di Urbino. Si tratta di Fermignano, un paese di circa seimila abitanti nel quale, negli ultimi dieci anni, sono immigrati circa mille extracomunitari, in prevalenza di origine marocchina e slava.
In particolare la ricerca ha voluto indagare se le differenze interculturali costituiscono motivo di confronto ed approfondimento all’interno dell’attività didattica, come dal Ministero dell’Istruzione a partire dalla Circolare n.301 del 1989.

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  • Scritto da M. Savardi, S. Marelli
  • Categoria: Ricerche a scuola

Aspetti psicologici e cognitivi dello stress nella professione docente

Lo stress è una condizione fisica o psicologica che insorge in una persona quando si trova ad affrontare situazioni che richiedono risorse interne o esterne superiori rispetto a quelle che ritiene di avere (Lazarus e Folkman, 1984). Selye (1983) utilizzò il termine per descrivere un set di risposte psicofisiologiche messe in atto dall’individuo in risposta a condizioni ambientali avverse. Egli ha definito lo stress come “sindrome generale di adattamento” (Selye, H., 1936, citato in Gabassi, 1995) ossia come “una risposta fisiologica generale e non-specifica a qualsiasi richiesta proveniente dall’ambiente esterno” (Selye, 1983), che porta a reazioni ipotalamiche e adrenocorticali in grado di influenzare la risposta immunitaria del soggetto.

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  • Scritto da Sabina Leoncini
  • Categoria: Ricerche a scuola

Etnografia in contesti scolastici: prospettive di ricerca tra pedagogia e antropologia

studenti a scuolaGli studi di matrice etnografica sul mondo della scuola hanno avuto uno sviluppo particolarmente forte negli ultimi anni, seguendo le tracce di una disciplina, l’antropologia dell’educazione, che è andata assumendo una propria definizione anche a livello accademico.
In questo articolo si intende delineare alcune piste di ricerca a partire dalle posizioni di autori che hanno aperto significative connessioni tra antropologia e pedagogia.

Nel recente volume di Alessandro Simonicca, Antropologia dei mondi della scuola. Questioni di metodo ed esperienze etnografiche, sono presentati i risultati di una osservazione condotta negli anni 2004/2005 presso la Scuola Elementare “Gaetano Pieraccini” del comune di Poggibonsi (SI).

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  • Scritto da Lucia Maria Collerone
  • Categoria: Ricerche a scuola

Il cervello che legge "libera…mente impara"

Stanislas Dehaene è uno dei neuroscienziati moderni che si interessano delle basi neurobiologiche della lettura, che ha indicato la necessità di creare un legame tra neuroscienze e attività didattica nell'insegnamento della letto-scrittura, quale garanzia di un'azione didattica funzionale e facilitante, perché basata sulle reali modalità di apprendimento a livello cerebrale, di tali elevate e complesse competenze cognitive (1).
Lo scopo del lavoro presentato in questo articolo è stato quello di trasformare le conoscenze in campo neuroscientifico sul funzionamento cerebrale e sulle basi neurobiologiche delle abilità cognitive relative alle abilità strumentali in scelte didattiche che dessero origine ad un metodo per l’insegnamento della letto-scrittura e del calcolo in grado di garantire a tutti i bambini l'apprendimento facilitato di tali complesse abilità cognitive nell'attività scolastica quotidiana.

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  • Scritto da Angela Maria Granara
  • Categoria: Ricerche a scuola

Dislessia evolutiva e comportamento aggressivo

Gli studi sui Disturbi dell’Apprendimento, sono ancora ad uno stadio di ricerca. Per questo, a tutt’oggi, varie e differenti, sono le ipotesi che intendono spiegare sia l’eziologia di tali disturbi, sia le eventuali conseguenze che da essi derivano. La dislessia evolutiva è il disturbo specifico dell’apprendimento, più studiato.

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  • Scritto da E. Mian, M. Fanni Canelles
  • Categoria: Ricerche a scuola

Correlazioni fra comportamenti devianti ed abbandono scolastico

Per abbandono scolastico o “dispersione scolastica” intendiamo l’anomalia dei processi di formazione che è determinata dall’effetto dei soggetti che abbandonano il percorso scolastico e dall’insufficiente capacità del sistema scolastico di rispondere con un’adeguata offerta ai bisogni della popolazione in formazione. La dispersione non si identifica unicamente con l’abbandono, ma riunisce in sé un insieme di fenomeni quali: irregolarità nelle frequenze, continui ritardi, mancate ammissioni agli anni successivi, ripetizioni ed interruzioni che possono sfociare nell’uscita anticipata dei ragazzi dal sistema scolastico.

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  • Scritto da Giorgio Amato
  • Categoria: Ricerche a scuola

Il turpiloquio come segno di colonizzazione del soggetto. Analisi pedagogica e sociologica dei significati dell'osceno a scuola

Se la Ragione (pedagogica) da sola non è sufficiente a dare conto della complessità umana, bisognerà chiamare in causa anche le ragioni del desiderio. I lumi dovranno rivolgersi alle ombre, e dirimere il problema, davvero fondante nella storia del pensiero, delle interrelazioni tra razionale ed irrazionale.
Il desiderio, come è noto, non è ospite gradito nelle officine dove si lavora l’uomo: scuole, conventi e caserme, così come oratori, famiglie e penitenziari, vedono aleggiare pericolosamente questo intruso che sembrerebbe riportare l’umano alla boscaglia primordiale. Si nomina, il desiderio, per prenderne le distanze, per renderlo neutro, per tracciare una netta separazione tra ciò che deve, al massimo, rientrare nel corredo dell’uomo privato e ciò che invece ha titolarità per concorrere alla formazione.

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  • Scritto da Giorgio Amato
  • Categoria: Ricerche a scuola

Ma come fanno i marinai? Una ricerca sulle assenze ingiustificate nella scuola superiore

Un giovane Nanni Moretti si chiedeva, in Ecce Bombo, se si nota di più l’assenza o una presenza discreta. Lasciare il posto vuoto oppure sistemarsi a ridosso di un muro, accomunando le due opzioni nella stessa, ostinata, voglia di farsi notare distinguendosi, ricavando la propria identità pubblica, come fanno gli scultori, per sottrazione? È un moto di diniego verso il presenzialismo di massa che non può, agli occhi del pedagogista critico, che segnalare la persistenza di spazi di soggettività non ancora colonizzati. Nelle scuole superiori il fenomeno della presenza-assenza è di particolare interesse, perché vi convogliano diversi nodi cruciali. Innanzitutto si è di fronte a un tipico cono d’ombra: la pedagogia ufficiale, come una coperta corta, lascia scoperti lembi di processi formativi da cui è possibile intravedere un’altra realtà.

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  • Scritto da Maria Martinati
  • Categoria: Ricerche a scuola

Non a caso ... un caso: riflessioni su una tecnica d'aula

Lo sforzo di molti produce risultati migliori dell'impegno di uno solo
Omero

Chi si trova ad avere la possibilità di lavorare con una classe [1] è buona costumanza non finisca con confondere "una" tecnica con "la" tecnica metodologica. Ogni strategia partecipativa che viene utilizzata porta con sé inevitabilmente pregi e limiti che il facilitatore [2], al di là della sua specifica formazione, sappia sempre riconoscere. Al caso possiamo dare la paradossale definizione di "tecnica che cerca una soluzione ma che non possiede la soluzione".

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