- Categoria: Racconti
- Scritto da Barbara Lanza
La valigia preziosa di nonna Rosa
Mia nonna materna, di nome Rosa,
teneva in soffitta una piccola valigia,
con dentro nascosto un segreto, qualcosa.
Volli indagare su quel fitto mistero,
io sempre assai curiosa,
così un giorno la aprì,
e fu una sorpresa grande, maestosa!
Appuntati in taccuini,
da mano attenta e operosa,
erano raccolti i suoi pensieri,
per una vita piena, serena e gioiosa.
Immediatamente mi fu chiaro
che la mia era una scoperta grandiosa
e a tutti i costi dovevo condividere i tesori
di quella che da quel giorno chiamai “la valigia preziosa”!
PRIMO PENSIERO APPUNTATO: LA GENTILEZZA
Che cos’è la gentilezza?
È saper scegliere le parole da usare,
perché sfiorino l’altro come il lieve tocco di una carezza.
Che cos’è la gentilezza?
È saper portare un tenero sorriso,
laddove ci siano disperazione, lacrime e amarezza.
Che cos’è la gentilezza?
È saper aggiustare i cuori infranti
che la vita, a volte assai impietosa, spezza.
Che cos’è la gentilezza?
È saper sostenere chi è caduto e fatica a proseguire,
perché vinto datroppa stanchezza.
Che cos’è la gentilezza?
È saper vedere il mondo con gli occhi di un bambino,
senza pregiudizi, avvolti da purezza.
SECONDO PENSIERO APPUNTATO: L’ASCOLTO
È importante l’ascolto
perché, quando c’è,
chi è distante si sente nuovamente accolto.
È importante l’ascolto
perché, quando c’è,
ogni dubbio viene dissolto.
È importante l’ascolto
perché, quando c’è,
ogni problema, anche il più grande, può esser risolto.
È importante l’ascolto
perché, quando c’è,
ogni buon consiglio può esser facilmente colto.
È importante l’ascolto
perché, quando c’è,
poco a poco torna ad illuminarsi anche il più cupo volto.
TERZO PENSIERO APPUNTATO: LA SPERANZA
Nel pancione tondo di una donna in gravidanza,
vive la speranza.
Nella primavera che spande sui prati colori in abbondanza,
vive la speranza.
Nel sostenersi a vicenda in ogni circostanza,
vive la speranza.
Nel bruco diventato farfalla che spicca in volo la sua prima danza,
vive la speranza.
Nell’abbraccio che di colpo cancella ogni distanza,
vive la speranza.
QUARTO PENSIERO APPUNTATO: LA PAZIENZA
Nei momenti in cui non sopporti più
e vorresti andare in escandescenza,
fermati un minuto, rifletti e coltiva la pazienza.
Nei momenti in cui la curiosità intorno
assume i panni di una vera ingerenza,
fermati un minuto, rifletti e coltiva la pazienza.
Nei momenti in cui ti accorgi che
un errore è frutto dell’inesperienza,
fermati un minuto, rifletti e coltiva la pazienza.
Nei momenti in cui ti senti travolto
dalla furia della prepotenza,
fermati un minuto, rifletti e coltiva la pazienza.
In tutti quei momenti in cui
occorre agire con prudenza,
è proprio a quel punto che devi
fermarti un minuto, riflettere e coltivare la pazienza!
QUINTO E ULTIMO PENSIERO APPUNTATO: LA GRATITUDINE
Come lo stupore
dinnanzi a ciò che è ovvio, scontato,
per via dell’abitudine,
così ha forma la gratitudine.
Come il calore percepito
per la presenza di chi colma
i vuoti della nostra solitudine,
così ha forma la gratitudine.
Come l’assenza di fiato
dinnanzi alla bellezza che la natura regala,
ad ogni angolo e latitudine,
così ha forma la gratitudine.
Come l’ammirazione
per il prezioso lavoro di braccia instancabili,
che cercano di abbatter dal mondo l’inquietudine,
così ha forma la gratitudine.
Mi occorre precisare che nonna Rosa
non avrebbe mai lasciato a metà un lavoro,
lei sempre così scrupolosa.
Il lettore, molto attento,
avrà dunque pensato che qui manca qualcosa:
se le strofe son sempre cinque,
deve essersi distratta, oppure è stata frettolosa!
La verità è un’altra, e intendo rivelarla subito,
per non apparire noiosa.
Caro lettore, che fin qui sei arrivato,
ti sfido a fare una cosa imprevista, ma molto fantasiosa:
trova la quinta similitudine
con cui nonna Rosa appuntò il suo ultimo pensiero
sulla gratitudine!
{fcomment}
copyright © Educare.it - Anno XXII, N. 10, Ottobre 2022