- Categoria: Racconti
- Scritto da Laura Alberico
Il melograno
C'era una volta un giardino incantato, un angolo di pace che regalava frutti colorati e succosi che maturavano al ciclo regolare di stagioni vere, il tempo naturale che lascia intatto il ricordo e il suo divenire. La bambina andava volentieri a casa delle zie, lì scopriva sempre qualcosa di nuovo e di speciale, oggetti antichi come il caleidoscopio e un binocolo di legno per osservare la perfezione di corpuscoli colorati in movimento o immagini di città lontane e sconosciute. Ogni volta la curiosità la spingeva a cercare cose nuove tra le stanze piene di libri e l'odore secco e penetrante del legno e della carta. Le raccolte di giornali per bambini erano uno scenario multicolore e variegato, lì tra le pagine che girava con difficoltà perchè troppo grandi, le immagini sembravano vive, reali, uniche.
Quello che tuttavia attirava di più la sua attenzione era una vecchia valigia di cartone che conteneva un campionario di profumi e brillantine. Le piccole bottiglie illuminavano i suoi occhi, le apriva con delicatezza per annusare essenze floreali e leggere, ed ogni volta questo piccolo tesoro veniva contemplato con sacro rispetto, così come un segreto da non condividere con nessuno, da conservare al riparo del tempo che tutto trasforma e sbiadisce. La sua infanzia era racchiusa tra le mura di antiche bibloteche, l'odore del legno dei mobili, la polvere magica che tutto ricopriva come morbida e sicura protezione di un mondo incantato e innocente. La casa delle zie e il giardino erano rimasti impressi nella sua pelle, nella sua vita, così come i ricordi dello spazio segreto dell'infanzia, il mondo dove tutto è possibile, la fantasia dei giorni passati e mai finiti.
Sono trascorsi tanti anni e la bambina è ormai adulta, la casa delle zie è decrepita e abbandonata, il tempo reale ha consumato e cambiato per sempre le immagini di allora. Ma l'albero del melograno è sempre lì a ricordare alla piccola-grande bambina che il tempo regala sempre una nuova stagione, la fantasia dei colori che non sbiadiscono. Il frutto del melograno ha una scorza dura e resistente e, dentro, il colore rubino dei suoi chicchi restituisce alla vista e al cuore il ricordo immutato dell'infanzia. C'è un filo sottile che lega la simbologia antica di questo frutto: la vita e la morte ma anche l'energia e la fertilità, elementi che danno al tempo reale e immaginario le radici per nutrire il corpo e l'anima nel ricordo che tutto accoglie e restituisce.
copyright © Educare.it - Anno XIX, N. 5, Maggio 2019