Educare.it - Rivista open access sui temi dell'educazione - Anno XXV, n. 4 - Aprile 2025

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Troppo rumore in classe peggiora la pagella

imgStudenti smemorati, con scarse abilità di linguaggio e di comprensione. La colpa potrebbe non essere solo dei ragazzi, ma del rumore scolastico. Il continuo brusio, lo stridere del gesso sulla lavagna, le sedie e i banchi che strisciano sul pavimento: nelle classi italiane si superano spesso i 70 decibel e studi recenti dimostrano come un eccesso di rumore possa impattare negativamente sul rendimento degli allievi, facendo diminuire le capacità mnemoniche, di comprensione dei testi e delle lezioni.

Inoltre al rumore interno (prodotto dagli studenti e amplificato da edifici con scarsa qualità acustica) si aggiunge spesso il rumore esterno: circa il 12% delle scuole italiane, infatti, è vicino a un aeroporto, il 9% è nei pressi dell'autostrada e il 8% si trova presso una zona ad altro inquinamento acustico.

In occasione della Giornata internazionale degli studenti, gli esperti lanciano l'allarme sul legame tra l'eccesso di decibel e la riduzione delle capacità di apprendimento, rivelando inoltre come dietro l'etichetta di "alunno disattento e poco diligente" possa a volte nascondersi una ridotta sensibilità uditiva non individuata.

Oggi si calcola che quasi un adolescente su cinque (il 17% dei ragazzi tra i 12 e i 19 anni) conviva con un disturbo uditivo da rumore, che, se non identificato e trattato, si associa spesso a scarsi risultati scolastici, può poi tradursi in basse performance lavorative e in minori opportunità professionali. "I disturbi dell'udito che si presentano durante l'infanzia e l'adolescenza - commenta Claudia Aimoni del Dipartimento di Scienze biomediche dell'Università di Ferrara - possono causare riduzioni nella capacità di attenzione e concentrazione, difficoltà di lettura e di comprensione, con conseguenze negative sul rendimento scolastico. Oggi l'udito dei più giovani è messo a dura prova da fattori ambientali ma anche da stili di vita e abitudini rischiosi come ad esempio l'ascolto della musica dalle cuffie o dagli auricolari e la diffusione di giochi elettronici con il volume che può raggiungere o superare gli 85-90 decibel.

La continua esposizione ai rumori può indurre il rilascio di cortisolo: un eccesso di questo ormone compromette la funzione della corteccia prefrontale, impattando negativamente sul ragionamento, sul controllo degli impulsi e sulla capacità di pianificazione. La corteccia prefrontale ha anche un ruolo nelle capacità mnemoniche a breve termine, inoltre lo stress derivante da un continuo rumore di sottofondo può far diminuire i livelli di dopamina, con conseguenze negative sull'apprendimento e la memoria. Per ridurre il rumore scolastico possono essere sufficienti semplici accorgimenti tra cui incentivare l'uso delle lavagne elettroniche e posizionare feltrini sotto le sedie e i banchi; la strategia più efficace è però senza dubbio l'insonorizzazione delle aule scolastiche. Questi consigli per ridurre il rumore scolastico sono stati realizzati da Amplifon con la consulenza di Claudia Aimoni; gli obiettivi sono quelli di educare gli studenti a una corretta ecologia sonora mantenendo un rumore di voce moderato, senza alzarlo per sovrastare il brusio.

Fonte: DIRE - Notiziario settimanale minori - 18/11/2016

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