- Categoria: Esperienze a scuola
- Scritto da Rosalia Fiaccabrino
Il bambino dimenticato ma conservato
È dentro noi un fanciullino… Quando la nostra età è tuttavia tenera, egli confonde la sua voce con la nostra, e dei due fanciulli che ruzzano e contendono tra loro, e, insieme sempre, temono sperano godono piangono, si sente un palpito solo, uno strillare e un guaire solo…
Il giovane in vero di rado e fuggevolmente si trattiene col fanciullo; ché ne sdegna la conversazione, come chi si vergogni d'un passato ancor troppo recente. Ma l'uomo riposato ama parlare con lui e udirne il chiacchiericcio e rispondergli a tono e grave; e l'armonia di quelle voci è assai dolce ad ascoltare, come d'un usignuolo che gorgheggi presso un ruscello che mormora… Erano la sua medesima fanciullezza, conservata in cuore attraverso la vita, e risorta a ricordare e a cantare dopo il gran rumorio dei sensi.
Giovanni Pascoli
Appoggiata alla staccionata in legno, guardo il panorama attorno a me: gli aranci, gli alberi da frutta; sento gli uccelli cantare e il merlo, poggiato sul cavo della luce, fischiettare…
Immersa in questa pace, osservo i “piccoli frugoletti” che giocano sul prato.
Non avevo mai operato con bambini così piccoli, convengo che essi sono deliziosi, la loro freschezza mi affascina e mi coinvolge totalmente.
Ghita - diciotto mesi fra pochi giorni - si muove veloce e spedita, parlotta con l’uno o con l’altro dei compagnetti, ride di gusto se qualcosa la diverte, se la si rimprovera per qualche marachella, mortificata, china la testa e abbassa gli occhi;
Sandro, accattivante e simpatico bambino di due anni, va in giro “a cciù, cciù” - con la macchinina a pedali - litiga spesso per il possesso di qualche giocattolo, ma chiede immediatamente scusa se invitato a farlo. Spontaneo ed impulsivo rivela una bontà e una finezza d’animo estrema: se qualcuno si permette di fare del male a Ghita, a Tina o a qualche altro, si precipita per fare il “giustiziere” distribuendo rimproveri “ No ofa’, apito? e giù qualche tiratina di capelli, ma cauta, lieve… senza far male;
Tina - 20 mesi - per occhi due pezzettini di cielo, sguardo ingenuo, aspetto disarmante e faccia d’angelo. Ogni tanto pizzica e morde, apparentemente senza alcun motivo. Se la richiamo mi guarda con gli occhi smarriti quasi a voler dire “io non c’entro, non ho fatto niente!!”, mentre un sorrisetto ironico le si stampa sulle labbra;
Pippo – due anni compiuti - potrebbe essere definito irruento ma sarebbe superficiale etichettarlo così. Egli pian piano ha canalizzato la sua impulsività mostrando dolcezza e affettuosità nei rapporti con pari e adulti, ha espresso “accettazione e compiacimento” esprimendoli con una frase/constatazione maturata nel giro di pochi giorni di frequenza: "Bechi pacching bello… bello il bechi pacching!!" (Baby parking bello, bello il baby parking);
Tancy - due anni già compiuti – ricettivo, desideroso di apprendere: ascolta i racconti, ne comprende il contenuto. A volte identificandosi con i personaggi fa delle affermazioni come “Non ho paduda del uupo” (come il protagonista di Pierino e il lupo). Rivela una personalità un po’ complessa, ma tutto sommato positiva.
Ciccio - due anni e mezzo - aspetto elegante e composto, sa sempre trovare la parola giusta per richiamare qualche compagnetto che non si comporta adeguatamente. Gli piace tanto stare al baby parking, lo esprime anche affermando : "Il mio posto è al baby parking".
Ma anche i più grandicelli che frequentano nelle ore pomeridiane, dopo essere stati a scuola, sono degni di menzione:
Vania, gelosa e possessiva, “gattina” affettuosa bisognosa di coccole e attenzioni;
Lino, sveglio, intelligente la cui espressione trovata scritta su un suo quaderno “la matematica mi fa morire” mi ha fatto molto indignare al pensiero che noi adulti, sovente maldestri, possiamo far perdere il gusto dell’imparare; poi Nico, Tia, Teo, Michy, Lele ecc ecc.
Tutti meritano attenzione e cure particolari; vorrei descriverne i tratti più peculiari, ma mi limito soltanto a dei semplici fotogrammi, giusto per dare un esempio del materiale umano che ogni educatore viene a trovarsi tra le “mani.”
Vedo in essi delle personalità già delineate, mi prometto di non violare mai la loro integrità e la loro originalità, ma di aiutarli a dispiegare le potenzialità presenti in ognuno di loro.
Dopo una prima osservazione, pur attenta ma non sistematica, inizio un ‘indagine più accurata con test di personalità come “le favole della Duss”.
E’ un metodo che si serve di racconti da completare, molto brevi e semplici, appositamente creati per testare soprattutto lo sviluppo affettivo nei bambini di due tre anni circa
Le prescrizioni dell’autrice sono molto dettagliate, indicano di rispettare un ordine ben preciso nella presentazione dei raccontini, di tener conto di tutta la produzione del soggetto esaminato, di attenersi alle modalità suggerite per l’inchiesta. E’ importante, altresì, raccomanda la Duss, il farsi “usare dal bambino in uno spazio intermedio condiviso, uno spazio di gioco, uno spazio simbolico” Facendo leva sul principio del piacere risvegliando la sensibilità del bambino e tenendo desta l’ attenzione, anche i più piccoli possono rispondere alle favole senza distrarsi.
La storia dell’uccellino
(per vedere l’attaccamento del bambino ad uno dei due genitori oppure la sua indipendenza )
Un padre e una madre uccellini ed il loro figlio uccellino dormono nel nido, su un ramo di un albero. Ad un tratto viene un grande vento, stronca l’albero ed il nido cade per terra. I tre uccellini si svegliano improvvisamente: il papà vola veloce su un albero, la mamma vola su un altro albero, l’uccellino piccolo cosa fa? Egli sa già un po’ volare.
Da “Il metodo delle favole in psicoanalisi infantile” di L. Duss
Come indicato, ho raccontato la storia senza drammaticità per evitare suggestioni: il bambino deve sentirsi realmente libero di completare il racconto senza minimamente sentirsi condizionato da segni esterni
Trascrivo le risposte più significative
- Vania: – L’uccellino rimane solo, arrivano i mostri e se lo mangiano
La sua mamma se ne prende un altro (4 anni ) - Lino – L’uccellino vola su un altro albero
Io chiedo: - E la sua mamma e il suo papà?
Lino risponde – I genitori volano sullo stesso albero dell’uccellino così non lo lasciano solo (6 anni) - Marco:- Resta da solo e muore
Poi riflette e si corregge – Va dalla mamma (9 anni ) - Tancy: – Papà, no mamma (2 e mezzo)
- Sandro: – Papà… mamma (2 anni e mezzo )
Ai bambini molto piccoli il test non è stato proposto
Vi riporto le risposte ottenute da soggetti normali relative al racconto “La storia dell’uccellino” indicate dalla stessa Duss. Potete compararle voi con le risposte trascritte sopra.
1. Volerà su di un ramo vicino al nido
2. Volerà verso la madre
3. Volerà verso il padre perché è più forte
4. Resterà a terra e griderà finché i genitori non verranno a cercarlo
Quasi tutto ciò che avevo intuito dalle osservazioni informali, mi viene confermato dal test.
Dopo questi assunti, punto la mia opera educativo - formativa soprattutto sul dispiegarsi delle “persona” nella sua totalità: corpo, mente, cuore.
Finalità formative possono essere così formulate
- Sviluppare l’autonomia personale
- Approcciarsi all’altro per una reale interazione
- Promuovere lo sviluppo della personalità
- Coinvolgere in modo consapevole e attivo le famiglie,
nel processo di crescita dei loro figli - Concorrere ad un armonioso evolversi della personalità di ciascun individuo
- Predisporre opportunità ambientali per promuovere e migliorare i rapporti con l’Io, l’Altro e la Realtà delle cose
- Innescare processi metacognitivi
Attività
- Ritmo, movimento, suono - I tamburiElefanti
- Pierino e il lupo – favola musicata
- Giochi per sviluppare la consapevolezza (metacognizione) – Se fossi un animale
- Ascolto di brevi fiabe - Il naso che scappa, Alice cascherina, …
- Campitura dei protagonisti delle varie favole
Alla fine delle varie attività sarà possibile scaricare, dalla sezione download del sito, i protocolli e gli esercizi relativi.
Sono consapevole che la personalità fa capolino in questa fascia di età, le neuroscienze, infatti, oggi confermano che la strutturazione della mente avviene molto precocemente, con l'apporto determinante delle stimolazioni socio-culturali che vengono dalla famiglia, ma anche dai contesti di vita.
Parlo, dunque, spesso con i genitori: mi aiuta a conoscere meglio l’ambiente formativo da cui provengono i bambini, a capire le situazioni problematiche e a programmare in sintonia con le indicazioni e le istanze, che insieme ai figli, mi rilanciano implicitamente o esplicitamente.
Infatti le esperienze familiari e sociali dei primi anni di vita hanno, nella formazione della personalità, un’ incalcolabile portata educativa
Convinta che questi sono gli anni più importanti, fondamentali, decisivi nel processo di formazione della personalità dei bambini, mi attivo sempre per trasformare l’azione formativa -che era più o meno informale - in formale, intenzionale e programmatica valorizzando, in pieno, i primi anni di vita del piccoli utenti.
Mi ritorna in mente il pensiero di Paolo Manzelli:
“Pertanto l’ educatore non è colui che sale in cattedra e fa lezione, ma è soprattutto colui che promuove la maturazione di interessi, di motivazioni, di atteggiamenti, e crea le condizioni che favoriscono i processi apprenditivi “
Nel mio operare, da esso mi lascio condurre. Sempre!
Bibliografia
Quando i bambini raccontano fiabe agli adulti – Elio Bartolacelli- Ed Zephiro
Il metodo delle favole in psicoanalisi infantile – Louisa Duss – Franco Angeli
Sitografia:
http://www.pavonerisorse.to.it/meta/gioco/g12.htm
http://www.rivistadidattica.com/genitori_e_formazione_della_personalita'_di_umberto_tenuta.htm
http://www.rivistadidattica.com/sistema_formativo_integrato_e_istituzioni_scolastiche_di_umberto_tenuta.htm
Autore: Rosalia Fiaccabrino, docente specializzata in didattica e metodologie alternative, ha operato come insegnante curriculare e di sostegno nella scuola elementare e nella scuola media. E' applicatore di primo e secondo livello del programma Feuerstein; ha frequentato corsi di danzaterapia, musicoterapia e di arterapia; ha frequentato inoltre corsi di Alta qualifica per rimuovere le difficoltà nella letto-scrittura presentate dagli alunni della scuola elementare e media di primo grado; è web disigner e specializzata nell'uso delle risorse informatiche (www.piccolipeterpan.net).
copyright © Educare.it - Anno VI, Numero 8, Luglio 2006