Educare.it - Rivista open access sui temi dell'educazione - Anno XXV, n. 5 - Maggio 2025

Nuovo amore, dopo un lutto

separazioneDue anni fa mi sono separata da mio marito. Le nostre bambine avevano all'epoca 8 e 5 anni.
Lui vedeva le figlie solo 4 giorni al mese e, a giugno di quest'anno, è venuto a mancare improvvisamente (emorragia cerebrale).
Ho subito richiesto l'intervento di due brave psicologhe esperte in lutti familiari le quali però han trovato le bambine serene. Vuoi perché vedevano poco il padre, vuoi perché lui era totalmente avulso dalla realtà è non interagiva con le figlie (con lui stavano ore davanti alla tv).
Da poco io ho un nuovo amore che vuole bene alle mie figlie, gioca con loro, le ascolta ed è presente per loro.
La mia secondogenita di 7 anni lo accetta con gioia mentre la primogenita di 10 anni è combattuta. Desidera la sua compagnia però poi lo denigra e lo maltratta. Penso si senta in colpa verso il padre defunto e vorrei poterla aiutare. Entrambe le mie figlie mi amano molto (e io loro), temono anche di perdere il mio amore. La piccola ha detto: "ho paura che lui ti rubi a noi". Come rincuorarle?

 

Gentilissima signora,
riservo la prima inevitabile riflessione alle sue figlie che si sono trovate a vivere e a dover affrontare due esperienze di grande risonanza emotiva piuttosto ravvicinate nel tempo, oltre che in età precoce.

Nell'arco di due anni si sono infatti trovate a gestire dal punto di vista affettivo prima la separazione dei loro genitori, con la fatica di elaborare un evento che richiede capacità di adattamento e ridefinizione ("mamma e papà non stanno più insieme come coppia ma sono per sempre mamma e papà per noi") e successivamente anche la perdita del papà. Come si comprende dalle sue parole, anche se il rapporto con il papà era piuttosto essenziale, sia dal punto di vista della quantità ma anche della qualità del tempo, le figlie si sono trovate e si trovano a far fronte ad un triste evento quale è la morte che suscita sempre, prima o poi, vari interrogativi sul senso di appartenenza alla famiglia, sui legami di attaccamento con lei, con il papà, con il resto della famiglia (anche la cornice paterna),
A differenza della separazione, tale distacco è definito e definitivo, anche se i legami continuano a vivere nella nostra mente, nei ricordi, nei racconti e nei vissuti.

Giustamente si è già rivolta a delle professioniste che hanno trovato le bambine serene, posso ipotizzare anche grazie alle sue attenzioni e alle sue premure costanti nel dialogo e nella condivisione di stati d'animo ed emozioni che le figlie esprimono.
Nel contesto di eventi luttuosi, specialmente se improvvisi, possono manifestarsi situazioni di "regressione", di richiesta esplicita o implicita di attenzione, di rassicurazioni, di punti di riferimento, per i timori più o meno latenti di altre forme di abbandono, di stati depressivi passeggeri, di manifestazioni di ansia o rabbia.

È pertanto importante per la vita emotiva ed affettiva delle sue figlie, offrire un supporto costante , come già sta facendo, dedicando a queste fasi un tempo opportuno e molta pazienza.

Rispetto alla presenza del suo compagno nella vita delle bambine, teniamo conto che può rappresentare per loro una novità positiva ma pur sempre una novità.
Provo a dare a lei e al suo compagno alcuni stimoli di riflessione e alcune indicazioni di carattere generale che poi adatterete alla vostra situazione.
Rispetto alle figlie: quali sono i loro bisogni in questo periodo della loro vita? Le bambine potrebbero manifestare bisogni simili, ma anche specifici, per le naturali differenze dettate dall' età, ma non solo.
Rispetto a voi: quali bisogni vivete in questo momento?

Non è semplice armonizzare bisogni e aspettative reciproche: le figlie sono probabilmente attratte, incuriosite, bendisposte verso il suo compagno se vivono situazioni di benessere, dopo un periodo così faticoso, a maggior ragione se vedono la loro mamma contenta, serena. Potrebbero, tuttavia, sperimentare sentimenti contraddittori rispetto alla nuova situazione, tanto da formulare commenti negativi o atteggiamenti oppositivi nei confronti del suo compagno. Non pensa sia possibile che in questo modo le figlie stiano cercando di esplicitare delle paure? In cosa e in che modo secondo lei, hanno bisogno di essere rassicurate?

Se le figlie sono state educate ad esprimersi liberamente, anche oggi se lo fanno nei confronti del suo compagno, è importante accogliere il loro pensiero ( ovviamente con richiami sul rispetto reciproco!).
Se le figlie esprimono timori o lamentele riguardo una presenza eccessiva, secondo un loro parere, del suo compagno nella vostra quotidianità, ricordatevi che per due anni hanno vissuto " in via esclusiva" la vicinanza della mamma, pertanto occorrono, ancora una volta, gradualità, tempo e pazienza. Cara signora, toccherà prevalentemente a lei avere un ruolo da " mediatrice"!
Può anche accadere che nelle sue figlie si risveglino immagini e vissuti del mondo paterno ( quando siete a tavolino in quattro, quando vi spostate in auto in quattro...) e che, appunto, abbiano nuovamente bisogno di essere rassicurate, ascoltate, comprese.

È un nuovo periodo della vostra vita che richiede molto impegno ma che saprà tirare fuori il meglio da voi! Con i migliori auguri!

 


copyright © Educare.it - Anno XVII, N. 08, Agosto 2017

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