Educare.it - Rivista open access sui temi dell'educazione - Anno XXIV, n. 11 - Novembre 2024

Ho rovinato mia figlia!

Ho 36 anni e mio marito 37, abbiamo una bambina di 4 anni e mezzo. Siamo felicemente sposati da 10 anni. Io sto passando un periodo molto critico e ho veramente bisogno di un Vs aiuto.

In questo periodo mia figlia quando devo portarla via da qualche posto, es. parco giochi o se si trova a giocare con delle amiche a casa loro ecc.. piange e si oppone disperatamente. Io non sopporto di sentirla piangere e non sopporto questo comportamento (anche perché fino ad oggi è sempre stata una bambina che si convinceva facilmente, era molto docile, si trattava facilmente ed ora è cambiata, sembra un'altra bambina ed io non riesco a capire perché!) così mi innervosisce a tal punto (veramente per me è un grosso problema trattenermi non ci riesco proprio) che la sgrido, le dico che non è mai contenta, che tanti altri bambini non vengono portati mai da nessuna parte e sono molto più contenti di Lei, che il giorno successivo non la farò uscire.

Lei inizia a dire che gli dispiace, che non lo farà più "te lo giuro, non lo faccio più" io mi arrabbio perché me lo giura sempre e poi lo fa di nuovo e scoppio a piangere anche io. A volte presa dal nervoso estremo le ho dato anche qualche sculaccione, e poi mi sono scusata, infatti in uno di questi ultimi episodi mi ha detto "mamma però io non ti faccio mica male". Io non so più cosa devo fare, ho la tendenza a fare molte paternali quando fa qualche cosa che non dovrebbe, sono tendente a fare la cosa molto lunga e ci parlo come se avesse 10 anni.

Poi la osservo quando è con le amiche e noto che non è una bambina molto spontanea, cerca sempre di imitare le altre, ma allo stesso tempo non vuole mai rimanere indietro, fa le corse per arrivare prima, per ballare come loro, per giocare come loro, ma essendo una bambina timida e preoccupata del fatto di fare quello che sta facendo nella maniera più PERFETTA possibile, non è affatto naturale ed io penso questa è TUTTA COLPA MIA! HO ROVINATO MIA FIGLIA.
Per favore aiutatemi.

 

Gentile Mamma,
le rispondo con la valigia praticamente in mano perché sto partendo: d'altra parte lei è stata così gentile da accordarmi la sua fiducia che io non posso farla attendere molto; inoltre, avverto nel suo scritto una certa angoscia, un consistente disagio a cui, secondo me, bisogna dare il prima possibile una risposta, prima che si radichi e diventi una pericolosa convinzione, vincolante per la relazione fra lei e sua figlia.
Quello che voglio dire è che, più che la sua bambina, è in crisi lei, la sua mamma!
Sua figlia sta crescendo e le sta manifestando i primi segni di una richiesta personalità: è vero che solo ieri era una poppante, che lei la metteva sul passeggino e la portava a spasso, che sceglieva per lei ogni cosa, ma è ovviamente chiaro che non sarebbe stato sempre così!!
Se lei avrà un po' di pazienza e vorrà sfogliare le mie precedenti consulenze, ne troverà alcune in cui parlo proprio dei bimbi di 4 anni e delle loro caratteristiche crisi di opposizione (successive a quelle dei due anni), dure ma fondamentali affinché il bambino-persona si definisca e conosca gli altri.
Perciò io non mi preoccuperei per i capricci della bambina che non vuole venir via dal parco oppure non fa quello che lei le suggerisce o le impone: e vorrei vedere! Le faccia fare il suo mestiere, quello di testare i suoi genitori e vedere fino a che punto sono capaci di arrivare!
E lei signora, borbotti, sbotti, blateri, si faccia scappare anche qualche predica e qualche sana pacca sul sedere: sua figlia ha il DIRITTO di vedere quando e come le dà sui nervi, dove sta scritto che dobbiamo sempre essere mamme col fiore in bocca e il sorriso?
Quello invece che NON DEVE FARE è pentirsi, sentirsi in colpa, mortificarsi, strisciare, chiedere scusa: sua figlia potrebbe pensare che la sua mamma non sa bene cosa vuole e sentirsi insicura. Le dica che le dispiace di essersi arrabbiata, che magari ha anche esagerato, che la prossima volta cercherà di controllarsi meglio, ma ribadisca la sua posizione: "Quando ti chiamo per venir via dal parco vieni subito perché è veramente ora!"
Intendiamoci: non si faccia illusioni, sua figlia continuerà a scalpitare e a farle perdere la pazienza, ma il suo compito di adulto è quello di tenere il punto senza cedere, quando con maggiore e quando con minore disponibilità ma sostanzialmente senza cambiare convinzione.
Un'altra cosa importante: lei nota che sua figlia tende ad omologarsi alle altre amichette.
Niente di male, ma lei continui a tenerla sottocchio e la rinforzi nelle sue personali iniziative, anche banali: "Hai fatto proprio un bel disegno: è stata una tua idea? Che bei calzini hai scelto..." e così via. Le faccia capire che alla mamma non interessa niente se balla come chi o corre forte come qualcun altro, ma che le interessa della sua bambina esattamente così com'è; però deve darle anche un modello stabile e che non si strappi i capelli dalla mortificazione, altrimenti la piccola potrebbe cercarsi il suo modello altrove.

Infine, le rispondo fuori dai denti: lei mi chiede se ha rovinato sua figlia.
La mia risposta è no, e aggiungo che è troppo presto per dirlo; e poi, mi creda, sono queste le cose che fanno male ai bimbi, cioè avere dei genitori convinti di essere deleteri per loro. Ma scherziamo? Loro ci amano incondizionatamente, e se sua figlia le sembra avere la fissazione di essere sempre perfetta, è perché sua madre sta cercando disperatamente di esserlo e senza avere speranza di diventarlo, PERCHE' NESSUNO E' PERFETTO!!
Si accetti coi suoi limiti signora, di donna e di madre e sarà più serena lei e magicamente anche la sua bambina. Non le faccia prediche esagerate, piuttosto si sfoghi con suo marito o con le amiche, su come vorrebbe che fosse tutto più a posto. E poi porti sua figlia al parco con una bella scorta di ossigeno per resistere ai capricci che seguiranno: perché tutti i bambini e tutte le mamme fanno così!!

 


copyright © Educare.it - Anno IV, Numero 4, marzo 2004