La scoperta del proprio corpo e del corpo altrui è un’importante fase nello sviluppo della sessualità e della stessa identità infantile, poichè dal confronto tra la diversità femminile e maschile il bambino acquisisce la propria identità di genere.
Ciononostante solitamente questa fase si manifesta ad un’età inferiore a quella di suo figlio, poichè dopo i 6 anni secondo la letteratura subentrerebbe una “fase di latenza” in cui l’aspetto sessuale e le pulsioni ad esso collegato dovrebbero essere “assopite”: sarebbe interessante sapere come si comportava intorno ai 4/5 anni.
Inoltre, a differenza di quel che avviene nei bambini più piccoli, suo figlio prova disagio - se ho capito bene - per questo suo comportamento: bisognerebbe però sapere come reagiscono le donne che lui tocca, per capire se questo suo disagio deriva da una consapevolezza di “inopportunità” dei suoi gesti o dai rimproveri eventualmente ricevuti.
Sarebbe poi utile sapere cosa sono le “coccole” col compagno, se sono sempre dedicate allo stesso e come l’altro bambino reagisce.
Sicuramente suo figlio non deve essere colpevolizzato; è sicuramente utile fargli capire che le manifestazioni d’affetto variano in base al destinatario e soprattutto che il toccare certe parti del corpo altrui potrebbe infastidire o imbarazzare le persone che ne sono oggetto, spiegando al bambino, con calma e dolcezza, che sono parti molto personali, “intime”.
Suggerirei poi di parlare con le insegnanti che conoscono il bambino e possono osservarne i comportamenti e che saranno in grado di darLe consigli più personalizzati ed eventualmente con il pediatra.
Non ultimo consideri il fattore tempo: i bambini sono "esploratori" nati e la loro curiosità verso il mondo ne è la prova. I comportamenti che descrive possono diventare oggetto di preoccupazione solo a condizione che non siano transitori. Nel frattempo, mantenga per quanto possibile tutta la sua serenità.
copyright © Educare.it - Anno XIV, N. 6, Giugno 2014