Educare.it - Rivista open access sui temi dell'educazione - Anno XXV, n. 5 - Maggio 2025

Bimbo che gioca con la Barbie

Siamo i genitori di due bambini di 8 e 3 anni.
Il problema che ci perseguita da circa un anno e più, è che il bambino più piccolo, Alessio, gioca soltanto con le famose bambole Barbie.
Le prime volte non ci stupivamo, ma con il passare del tempo sta diventando un'"OSSESSIONE" per lui e per noi.
Svolge tutte le operazioni quotidiane, colazione pranzo ecc. portando sempre in un mano la bambolina. Le "Barbie" di sua preferenza devono avere sempre i capelli lunghi: può avere qualche significato questo particolare?

Da noi pretende che lo aiutiamo a vestirla, farle la coda di cavallo, e tutte quelle cose che normalmente si fanno alle bambole per giocare insieme ad altri bambini.
Chiediamo gentilmente se i comportamenti di nostro figlio possono avere delle conseguenze sessuali o disfunzioni che portino al comportamento femminile "represso".
Aspettiamo una vostra risposta per avere un po' più sicurezza di cosa ci aspetterà nel prossimo futuro.

 

Carissimi genitori,
il quadro che voi offrite del vostro piccolo di 3 anni non è così denso di dettagli da permetterci di avere, come voi chiedete, "più sicurezza" su cosa vi aspetterà nel prossimo futuro.

A parte il fatto che, come uso dire spesso, in evolutiva e in Educazione non si può mai essere matematicamente certi di molto: possiamo essere sicuri che un bambino maltrattato e ferito potrà avere dei problemi, ad esempio, ma non certissimi su quali questi potranno essere. Perché comunque le problematiche si innestano su delle personalità (in un complesso di potenzialità, sia positive che meno) che sono via via diverse a seconda di ogni individuo. Beh, per lo meno, io la penso così.

Quello che a me interesserebbe sapere è: di quale sesso è l'altro vostro figlio, il più grande (anche perché, dove le ha trovate Alessio le Barbie?)? Alessio frequenta la scuola materna? Prima di adesso, cosa ha fatto di bello? Insomma, qual è la sua storia, quali personaggi ruotano intorno alla sua famiglia? E, inoltre, come si esprime il suo carattere?

FORSE, e sottolineo, FORSE, i suoi comportamenti, più che altro, le sue scelte di oggi potrebbero avere delle conseguenze sessuali; disfunzioni, invece, non credo proprio, a meno che voi non consideriate poco consone scelte sessuali che non si orientano verso il sesso opposto. Naturalmente, non sto dicendo che questo sarà il futuro di vostro figlio, ma solo provando a ragionare sulle varie possibilità di interpretazione di questa situazione.

Per farlo ho raccolto alcuni dei miei appunti, che così recitano:

"Nell'acquisizione del ruolo sessuale si osservano tre aree: identità di genere (con inizio alla nascita), caratteristica dell'essere maschio o femmina, stereotipi sessuali e comportamenti caratteristici del sesso. La prima fase si osserva fra i 2/3 anni, la seconda riceve un rinforzo dal rapporto coi coetanei e la terza ha luogo dai 7 anni in poi, nel momento in cui si definiscono i comportamenti che differenziano i sessi.
Le differenze di comportamento, evidenti tra maschi e femmine, non si possono attribuire con certezza al fattore genetico o ambientale.
[Le] competenze, maturate precedentemente, evolvono e si strutturano specialmente dai 3 anni in poi, grazie agli scambi che il bambino comincia ad avere col mondo esterno; nello stesso tempo si definisce anche l'identità sessuale, in base alle esperienze di percezione del proprio corpo e all'identificazione col genitore del proprio sesso".

da

  • A.Oliverio Ferraris e altri, INTRODUZIONE ALLA PSICOLOGIA DELLO SVILUPPO, Ed. Laterza
  • E. Aceti - L. Fignelli, PRONTI? SI PARTE! Affettività, intelligenza e socialità del bambino dal concepimento alll'adolescenza, Ed. Città nuova


"L'identità sessuale è un processo che si struttura nel corso dello sviluppo. Due fattori, più di altri, concorrono a favorire questo processo.

  • L' imitazione: il bambino imita spesso il comportamento dell'adulto, e tale fatto, unito a rinforzi appropriati, tende a favorire l'identità di genere.
  • L' identificazione: è un processo inconscio che si sviluppa dopo i tre anni ed agevola l'interiorizzazione della figura paterna nel bambino e di quella materna nella bambina.


Piuttosto manifesta è anche la tendenza a fare giochi di ruolo adeguati al genere di appartenenza, maschile o femminile. Facendo le mamme e i papà i bambini superano la fase di opposizione al genitore dello stesso sesso e si identificano con questi nei modi e nelle abitudini.

Il traguardo della caratterizzazione sessuale implica un cammino irto di difficoltà. I bambini devono prendere coscienza della propria matrice biologica e dei ruoli sessuali ad essa associati, riconoscere i propri desideri di appartenenza all'uno o all'altro sesso e fare scelte ad essi congruenti".

da

  • F. Innocenti, LEZIONI D'AMORE, Ed. FrancoAngeli Le Comete


Però, insomma e comunque, perché mai Alessio gioca sempre e solo con le Barbie, addirittura in maniera, come voi raccontate, OSSESSIVA?

Se avesse una sorella femmina, che avrebbe anche 8 anni, quindi con un' identità sessuale sicuramente più strutturata, avrebbe accanto qualcuno per cui la Barbie è anche una questione di Status, socialmente condivisa, come dire che non avere una Barbie non è da bambina veramente in gamba (sì, proprio un po' come dice la pubblicità): Alessio, essendo più e ancora piccolo, potrebbe esserne stato confuso, non avere capito bene, e avere scelto un giocattolo apprezzatissimo dalla sorella e dalle sue compagne, ma, secondo il mondo, non adatto a lui.

Inoltre, potrebbe essere geloso di questa sorella più grande e forse più sicura, più "confermata" dai genitori, e volere le stesse identiche cose che ha lei.

Riguardo al fatto che vi sembra ossessivo perché si porta la bambolina dappertutto, la pupazzetta in questione potrebbe essere il suo "oggetto transizionale", ovverosia quell'oggetto scelto dal bambino (in special modo proprio da quelli di 3 anni, al momento del distacco verso la scuola materna) per farsi accompagnare in tutti i suoi momenti di passaggio, nella sua vita quotidiana. Inoltre, Alessio potrebbe aver avvertito la vostra sincera preoccupazione e indulgere nel suo attaccamento alla Barbie in un certo senso per provocarvi.
Però, riflettete, se la Bambolina fosse invece un orsotto di pezza o un maschilisssimo camion...?

Infine, niente di anormale c'è quando Alessio vi coinvolge e vi "costringe" a pettinare la sua biondissima donnina in miniatura: vi sta solo chiedendo di condividere il suo gioco preferito, e lui non sa, non sente, che è sbagliato!

Ma.. come vedete, sono tutte ipotesi: quello che vi invito a fare, è osservare non solo questo comportamento del bambino, a non usarlo come chiave interpretativa di tutto il resto; è importantissimo, ad esempio, la modalità con cui Alessio usa socializzare, stare con gli altri.
Anche perché, più come prima che poi, saranno proprio i coetanei a dire ad Alessio quello che voi state temendo, e cioè "Ma che sei una femminuccia?".
E sarà solo allora che Alessio deciderà se "adeguarsi" o meno.

Se nel frattempo, avrete desiderio e bisogno di raccontarmi qualcosa in più di lui, io sono qui.

 

 


copyright © Educare.it - Anno III, Numero 6, maggio 2003