Educare.it - Rivista open access sui temi dell'educazione - Anno XXV, n. 6 - Giugno 2025

Ingresso anticipato alle elementari?

Egr. Signori,
sono qui a chiederVi un Vs parere su l'ingresso anticipato alla scuola elementare di mia figlia Isabella.
Premetto che sia io che mio marito saremmo di parere contrario, ci piacerebbe che Isabella seguisse il suo corso naturale, ma l'incertezza viene da questi fatti che di seguito cercherò di spiegarVi.

Isabella al compimento dei 3 anni è entrata alla Scuola Materna; si è inserita subito molto bene ed ha fatto amicizia con 3 bambine. Questa amicizia è poi continuata, in particolare con 1 delle 3 anche fuori della scuola e nel periodo di vacanza. Ci tengo a precisare che Isabella ha instaurato un rapporto di amicizia quasi morboso, fa tutto quello che fa l'amichetta, sono sempre insieme (la cosa è reciproca) quasi dipendente da lei e a me questo da un po' fastidio e sarebbe un motivo per cui deciderei di non farle anticipare l'ingresso alle elementari.

All'inizio di questo anno scolastico Isabella è ripartita dalla 1° classe, e cioè non con le vecchie amiche, ma questo non è un grosso problema perché comunque lei socializza anche con quelle della sua classe, me lo hanno confermato anche le Maestre, ma ovviamente nei momenti che sono tutti insieme e non ognuno nella propria classe Isabella gioca con quelle della classe superiore.
Quindi questo è il primo punto, le sue amicizie preferite sono quelle con cui starebbe se decidessimo di anticipare l'ingresso alla scuola elementare; ed ovviamente se lo domandiamo a lei dice che preferirebbe andare in classe con l'amica.

Isabella è una bambina molto calma, riflessiva, molto dolce ed educata, comprensiva, con cui si può parlare quasi di tutto (a titolo di esempio quando siamo a tavola e visto che la TV per ns regola resta spenta lei a saputo spontaneamente da sempre mantenere la nostra conversazione) credo che come bambina sia molto più grande degli anni che ha e questo lo si può notare mettendola a confronto con quelle della propria età sia fisicamente che emotivamente, per come gioca ed anche per come si muove.
Il secondo punto è che Isabella conosce tutti i numeri, anche quelli in inglese compreso qualche frase tipo ci vediamo dopo o domani, i colori e alcune parole apprese da un libro che ogni tanto ci leggiamo la sera, tutte le lettere dell'alfabeto dall'eta di 2 anni e già da questo inverno, all'età di 3 anni poco più, legge lo stampatello maiuscolo e scrive nomi ecc.
Quindi le amicizie sono superiori, a livello istruttivo e di apprendimento non credo che sia inferiore a quelle della classe dei 5 anni anzi.. Sono forse questi dei buoni motivi per anticipare l'ingresso alla Suola elementare?
Se non lo facessimo, starà a rincorrere per tutta la vita le amicizie superiori, che siano queste o altre? 
Non tralasciando il fatto che le togliamo un anno di giochi e la mettiamo sui banchi a seguire delle regole (le quali forse lei non ha problemi a seguire in quanto è già capace ed è stata sempre capace di seguirle fino ad ora) dall'altra parte: sarà, anche se sembra così avanti, davvero emotivamente così capace di seguire il gruppo più grande o dovrà fare degli sforzi enormi per stare al loro passo ripercuotendosi anche sul suo carattere?
Anche 6 mesi di differenza sono forse sufficienti per avere degli interessi diversi e cioè più indietro da piccoli di quelli del gruppo maggiore?

Siamo veramente indecisi, vorremmo, come si può notare tra le righe, riuscire a trovare la strada migliore, si può notare dal nostro scritto quanto riteniamo sia importante questa decisione per noi (forse troppo, ma l'abbiamo presa così)
Riteniamo che questa decisione non debba essere dettata solo dal buon senso, ma anche da un parere molto professionale che gentilmente Vi chiediamo.
RingraziandoVi anticipatamente, l'occasione ci è gradita per porgerVi i nostri più distinti saluti.

Angela

 

Gentile mamma,
forse lei ha "beccato" la persona giusta, o forse no, dipende dai punti di vista.
Il fatto è che io sono assolutamente contraria a qualsiasi tipo di ANTICIPAZIONISMO: sono infatti convinta che ciascuno (e non soltanto i bambini!) abbia i suoi tempi e che la necessità non sia tanto quella di anticipare, ma di individuare ed aspettare i tempi giusti insieme a degli importantissimi stimoli giusti.
E’ molto meglio, poi, un bambino che deve ancora imparare, e cioè che è motivato ed incentivato, rispetto ad uno che ha già imparato ma che deve aspettare i tempi degli altri che devono ancora imparare, e che quindi si accascia e si annoia, rischiando di perdersi il successivo stimolo.
Insomma, ci sono diversi e validi motivi per giustificare il fatto che, nella fattispecie, un bambino non debba necessariamente anticipare il suo ingresso alla scuola elementare.
Però, per me, ce n’è uno validissimo che si tende a sottovalutare. Tanti, se non tutti, i genitori esprimono la sua stessa remora: anticipando, cioè, l’ingresso alla scuola dell’obbligo, i bambini vanno a perdersi "un altro anno di giochi"..
E chi l’ha detto? E dopo cosa succederebbe: inizia la tortura, finisce la pacchia?
Nella scuola, ormai da anni, si parla di CONTINUITA’, su tutta la linea, sotto tutti i punti di vista, contenutistici e metodologici; non è vero cioè che prima delle elementari si gioca e basta, e dopo si "lavora" e stop! Al contrario, si fanno entrambe le cose sia prima che dopo, in maniera graduale e situazionale, o almeno si dovrebbe.
Che vuole, io sono una ex insegnante di scuola materna e mi sento ancora di difendere strenuamente la categoria: all’asilo i bambini conducono già un "lavoro" di costruzione di conoscenze e di maturazione dei cosiddetti "prerequisiti" che costituiranno la base per gli apprendimenti della scuola elementare.
Probabilmente le nascerà una domanda: se un bimbo non va alla scuola materna allora rischia di non avere adeguate basi?
Non è così, principalmente solo perché i bambini sono esseri troppo plastici e creature così meravigliose da essere spessissimo se non sempre in grado di recuperare e costruire.
Per dimostrarle ciò che le dico le illustro di seguito una mia tabella elaborata proprio per un corso di formazione per genitori, finalizzata proprio ad illustrare gli elementi di continuità trasversale a partire addirittura dall’Asilo Nido!

ELEMENTI DI CONTINUITA’ TRASVERSALE
NEL CURRICOLO DELL’OFFERTA SCOLASTICA NON OBBLIGATORIA E OBBLIGATORIA

(O-10 ANNI)

Area / Campo formativo
Corpo

Asilo Nido
La percezione e il movimento

Scuola dell’infanzia
Il Corpo e il movimento
Messaggi, forme e media

Scuola elementare
Matematica
Scienze
Educazione al suono e alla musica
Educazione motoria

Due sono i concetti base che, nascendo nell’età del Nido, si consolideranno e svilupperanno poi nella Scuola dell’Infanzia e oltre: i concetti di Schema corporeo e di Psicomotricità.

  • Col primo si intende lo "scheletro" delle conoscenze umane, cioè il fatto e la realtà di partire, come individui, dal primo dato essenziale di sentirsi e conoscersi fisicamente per poi potersi aprire all’esterno, al mondo e agli altri. E’, cioè, il CORPO, che il bambino piccolo e piccolissimo comincia a percepire tramite le sue sensazioni, personali ed indotte dall’esterno. Solo gradatamente e successivamente (vedi nota), il bambino potrà rappresentarsi le cose e così astrarre da se stesso e dalla realtà.
  • Con la seconda si può sottintendere anche un passaggio ad una fase successiva: psicomotricità, cioè, come MOVIMENTO. Infatti, con l’acquisizione di una sempre più raffinata capacità di muoversi, che culmina nella conquista della deambulazione, intorno al 12° mese di vita, il bambino può lanciarsi alla ricerca di nuove o più amate sensazioni, esplorando se stesso e l’ambiente e accedendo a nuove e più elaborate conoscenze.

Il termine "psicomotricità" sta anche ad intendere come in età evolutiva, specialmente quella precoce, psiche, corpo e movimento siano una triade inscindibile, ossia tre settori della persona che procedono intrecciandosi e godendo dei rispettivi esperienze e progressi.
Secondo fonti autorevoli, nel periodo definito "del corpo vissuto":- Il piccolo affronta diverse esperienze e attraverso il corpo conosce e individua la dimensione della realtà in cui vive. Si formano le prime strutture mentali, che via via vengono organizzandosi meglio, appunto mediante il processo di adattamento di cui parla Piaget.
Wallon individua, nell’età dei 15 mesi, il periodo in cui il bambino passa dal narcisismo a interessi verso l’esterno, caratterizzato dalla ricerca di cose nuove e dal bisogno di scoprire l’ambiente materiale che lo circonda.
Sul piano della motricità si assiste a una espansione della coordinazione globale, che tuttavia non raggiunge un soddisfacente stato e continua quindi nel periodo successivo [periodo del corpo percepito, da 3 a 6 anni, seguito dal periodo del corpo rappresentato che va dai 6 ai 12 anni].

Da AAVV, IL CORPO RACCONTA, Ed. La Scuola

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Area / Campo formativo
La Comunicazione

Asilo Nido
Il gesto, l’immagine e la parola

Scuola dell’infanzia
I discorsi e le parole
Messaggi, forme e media

Scuola elementare
Lingua italiana e straniera
Storia, geografia, studi sociali
Educazione all’immagine, al suono e alla musica, motoria

Nell’infanzia (ma non solo) TUTTO è Comunicazione: dal pianto alla carezza, dalla lallazione al gesto di indicare, dal succhiarsi il dito al prendere i giochi, tutti sono tentativi del bambino di comunicarci il suo stato emotivo ed evolutivo. Altrettanto è sensibile e bisognoso dei nostri messaggi, anche questi globali: il bambino osserva i nostri gesti, recepisce le intonazioni della nostra voce, cattura la nostra modalità di espressione, che per lui, diventa riconoscibile e caratteristica. Ben presto, così, il bambino ci farà intendere che vuole il nostro modo di coccolarlo o di raccontargli storie.
Nel momento evolutivo del Nido, Comunicazione è ascolto ed espressione delle emozioni e il suo percorso va dal Gesto allo sviluppo della comunicazione diretta (La Parola) e della capacità di lettura e di interpretazione del mondo esterno così come ci si presenta (L’Immagine).
Il bambino comincia a comunicare innanzitutto col gesto e con le sue espressioni; successivamente il suo gesto si evolverà ed arricchirà, diventando chiarificatore ed in aggiunta rispetto alle espressioni; dopo ancora al gesto si affiancherà la parola che finirà per sostituirlo quasi del tutto, lasciandolo nel ruolo di "linguaggio del corpo", molto spesso chiarificatore delle espressioni verbali esplicite, di quelle parole stimolate a prodursi, perfezionarsi e moltiplicarsi grazie anche, oltre alle possibilità dell’apparato fonatorio e ai progressi cerebrali evolutivi, all’accattivante presenza delle immagini che spingono il bambino ad una decodificazione.

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Area / Campo formativo
Logica

Asilo Nido
I problemi, le prove, le soluzioni

Scuola dell’infanzia
Lo spazio, l’ordine e la misura
Le cose, il tempo e la natura

Scuola elementare
Matematica
Scienze
Storia, geografia e studi sociali
Educazione al suono e alla musica, all’immagine, motoria

Fare esperienze nell’ambito della Logica significa, per il bambino piccolo, far sì che egli possa essere stimolato a risolvere situazioni problematiche per procedere assecondando il suo naturale ed innato istinto all’esplorazione, ad acquisire una modalità di approccio con la realtà che vada per "tentativi ed errori", a conquistare alcuni concetti razionali duraturi indispensabili per la strutturazione del pensiero e dell’orientamento nel mondo.
La base di tutte le esperienze sarà sempre quella psicomotoria, corredata da ogni possibile stimolazione sensoriale; innanzitutto, il bambino verrà messo in condizioni ideali ed ottimali per esplorare e si abituerà pian piano, cogliendo i primi nessi causa-effetto, a dedurre dalla realtà ed anche a fare le prime ipotesi, affacciandosi al prossimo pensiero rappresentativo.
E’ così che il frutto di osservazioni, manipolazioni, sperimentazioni ed esplorazioni si struttureranno gradualmente in forme primarie di Conoscenza.

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Area / Campo formativo
Ambiente

Asilo Nido
La società e la natura

Scuola dell’infanzia
Le cose, il tempo e la natura 
Lo spazio, l’ordine e la misura

Scuola elementare
Matematica
Scienze
Storia, geografia e studi sociali
Educazione al suono e alla musica, all’immagine, motoria

Esplorare ed orientarsi nell’ambiente circostante significa per il bambino non soltanto conoscere, ma anche.. "imparare a leggere": infatti, dall’ambiente esterno, anche se vicino e familiare, arrivano plurime stimolazioni all’interpretazione di messaggi e segni. Oltre che esplorare e sperimentare, quindi, il bambino si troverà a ricavare alcune linee costanti dall’osservazione del mondo (ad esempio le figure geometriche), che gli serviranno più avanti.
Ancora una volta si partirà dallo stabilire una relazione con l’adulto di riferimento tale da promuovere un atteggiamento sicuro nell’esplorazione; successivamente il bambino si inoltrerà sia nella conoscenza dell’ambiente strettamente circostante, domestico e familiare, fino ad allargare le sue esperienze sociali e conoscitive a contesti immediatamente fuori dall’ambiente casalingo; nello stesso tempo, si spingerà gradualmente ad esplorare ed osservare ambienti sempre più allargati, "letti" anche alla luce dei diversi fenomeni ambientali.

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Area / Campo formativo
Educazione etico – sociale- affettiva

Asilo Nido
Il sé e l’altro

Scuola dell’infanzia
Principi enunciati nel testo degli orientamenti (Socializzazione e convivenza democratica)
Il sé e l’altro

Scuola elementare
Lingua italiana e straniera
Storia e Studi sociali
Religione

Attraversando il campo de "IL SE’ E L’ALTRO" il bambino verrà condotto nell’esplorazione delle Relazioni, ma non solo: infatti, imprescindibile rispetto all’Altro, è il Sé, perché, come si sa, non esiste un Io senza un Tu, e viceversa.
Perciò, innanzitutto, il bambino si impegnerà in un lavoro di autoconoscenza che partirà, ancora una volta e come sempre, dal suo stesso corpo, iniziando dalla stimolazione alla percezione di esso all’uso sempre più consapevole delle sue proprietà corporee; si aprirà alla riflessione sulla ricostruzione della sua storia e delle sue origini, della sua famiglia e del suo gruppo di pari nonché dei suoi adulti di riferimento, tenendo sempre fermo il processo di definizione della propria Identità.
Da qui e contemporaneamente, verrà avviato e si strutturerà un nuovo sistema di relazioni fatte di conoscenza reciproca che stimoleranno anche rapporti di fiducia e le prime amicizie, fino a sfociare, passando attraverso i rapporti diadici, nell’inserimento nel gruppo e nell’affiatamento all’interno di esso.

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Spero di essere stata abbastanza chiara e convincente.
Vale insomma la pena che la sua bambina porti a compimento il suo percorso, anche se rischierà di perdere amicizie importanti: però, come le ripeto, i bambini sono estremamente plastici e la loro adattabilità è un ottimo indice per la regolarità del loro sviluppo.
Infine è vero che sua figlia alla scuola materna gioca tantissimo, ma non dimentichi che il gioco per i bambini è un vero e proprio metodo di lavoro e che non dovrà perdere i contatti con esso neanche durante la scuola elementare: anche la metodologia di gioco e apprendimento, infatti, è un ottimo indicatore di qualità per la scuola.
La saluto facendole molti auguri.

 


copyright © Educare.it - Anno IV, Numero 5, Aprile 2004