- Categoria: Difficoltà a scuola
- Scritto da Monica Balli
Difficoltà di logica e di ragionamento
Gentile redazione,
è la prima volta che Vi scrivo e che visiono il Vostro sito. Posso porVi alcuni quesiti? Ho 4 bambini (in ordine 13 anni, 8 anni, 5anni, quasi 2 anni).
Mio figlio frequenta la III elementare ed è un vero problema. Si rifiuta di fare i compiti, non vuole studiare, il rendimento è scarso. Credetemi è come se avesse la mente chiusa alla logica e al ragionamento.
L'impressione è questa: il ragionamento, la logica, lo studiare costa fatica e la sua mente rifiuta categoricamente questo sforzo. Ho pensato che fosse immaturo rispetto alla sua età, ma in varie situazioni, riesce a cogliere per esempio delle situazioni e aspetti psicologici davvero sottili, e allora mi chiedo: per cogliere tali aspetti non è "indietro". E allora ho provato a parlargli (immaginate quante volte) in modo di responsabilizzarlo: sembra che colga la questione per pochi attimi e poi... E allora poi sinceramente perdo la pazienza, perché, credetemi, dedico a lui molto tempo e mi arrabbio molto (con vari sensi di colpa poi, i miei, per aver perso la pazienza, per "trascurare" gli altri miei bambini).
E così diventa un circolo vizioso davvero pesante per tutti.
Sinceramente potete aiutarmi? Ne ho parlato all'insegnante e anche lei non riesce a individuare la personalità di mio figlio.
Dal profondo del cuore Vi ringrazio per l'attenzione che porrete alla mia lettera.
Cara signora,
le carenze di interesse verso lo studio, la difficolta' ad impegnarsi, lo scarso rendimento scolastico dei nostri bambini causano spesso sentimenti di dispiacere e di rabbia; talora, anche involontariamente, esterniamo questi stati d'animo in presenza dei figli e li effetti sono difficilmente positivi.
Certe reazioni di rabbia avvengono perché la realtà non corrisponde alle aspettative del genitore, viene distrutta l'immagine del figlio "bravo", che riesce a svolgere i compiti di scuola e che si applica con profitto.
C'è il rischio di rifiutare la situazione di insuccesso esternando reazioni che possono essere causa di ulteriore demotivazione e frustrazione per il bambino e di forte senso di colpa per se stessi.
Le consiglio di cercare di ridurre i momenti di ansia e tensione e di dedicare più tempo ai momenti di gioco in cui suo figlio si sente più gratificato per le proprie capacità: non smetta mai di incoraggiarlo e di gratificare i suoi comportamenti positivi, i suoi sforzi, i piccoli successi. E' importante comprendere che, per il bambino, non riuscire a svolgere un compito causa frustrazione e demotivazione, che possono essere ampliate se si sente giudicato negativamente dalla madre.
Le cause della difficoltà "di logica e ragionamento" di suo figlio possono essere molteplici: debolezza nella comprensione del testo, nella metodologia di studio, nell'attenzione. Spesso bambini molto intelligenti possono avere una scarsa padronanza delle abilità strumentali (leggere, scrivere, far di conto) o delle strategie metacognitive che facilitano l'apprendimento. Possibili cause possono anche essere fattori emotivi conseguenti a relazioni familiari e/o scolastiche. Le difficoltà da lei descritte possono, in molti casi, essere superati con specifici interventi psicopedagogici ma è necessaria un'accurata valutazione del caso affinché si possa intervenire per un effettivo miglioramento.
copyright © Educare.it - Anno I, Numero 2, Gennaio 2001