- Categoria: La Bacheca dei Lettori
- Scritto da Laura Alberico
Mare monstrum
Vorrei esprimere qualche riflessione attingendo dalla lingua latina il significato del termine "monstrum" che significa letteralmente "prodigio" da "monere" (ammonire). Il prodigio è un avvenimento straordinario, unico, che tuttavia sconvolge l'ordine naturale delle cose perché rappresenta una rivelazione, un presagio, un ammonimento.
Il "mare nostrum", la culla della civiltà, è diventato ormai la personificazione di uno scenario di morte che continua a manifestare puntualmente la sua innaturale disumanità e crudezza. Sulle coste calabresi, assieme al relitto del barcone, le vite di tanti e troppi bambini, giovani, adulti, hanno trovato la loro fine, il vano approdo di una coraggiosa speranza e di un futuro migliore e possibile. Quella civiltà che nei tempi remoti è stata il crogiolo di lingue, costumi e tradizioni ha mostrato l'altra faccia della medaglia: il "mostro" che non rappresenta una personificazione della divinità ma la capacità degli uomini di alzare muri, confini, frontiere verso i popoli che sfuggono da guerre e condizioni di vita disumane. L'umanità non è un concetto al singolare ma una comunità globale in cui trovare rifugio, accoglienza, ascolto. Il mare nostrum continua purtroppo a restituire soltanto il grido di aiuto di tante vite umane, persone, oggetti, cose sommerse nel limbo dell'indifferenza e del silenzio, l'eco stonata di una civiltà ancora da recuperare e ricostruire.