- Categoria: Ricerche sulla disabilità
- Scritto da Vincenzo Bonomo
Continuità orizzontale tra scuole e territorio per l'integrazione del disabile
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Studio sulla disabilità scolastica ed integrazione nella scuola dell'obbligo nel territorio del Distretto Sanitario di Paola-Cetraro dell'Azienda Sanitaria n°1 di Paola (CS)
L'integrazione scolastica delle persone in situazione di handicap pone problemi specifici e, quindi, l'esigenza di trasformare i percorsi e le strategie educative. La normativa sottolinea l'importanza del coinvolgimento della famiglia nel processo educativo del bambino e della collaborazione tra scuola, Aziende Sanitarie ed Enti Locali. Queste istituzioni concorrono insieme a fornire le risorse umane, tecnologiche ed economiche, necessarie per garantire la maggiore integrazione possibile.
Nella scuola il bambino entra in contatto con gli insegnanti e la rete educativa, in cui esistono regole e rapporti non ancora sperimentati, socializza, trova la possibilità di sviluppare e approfondire relazioni traversali con gli adulti e con i coetanei, in un nuovo contesto. La scuola diventa così un luogo di relazione tra le varie agenzie educative e tra le diverse persone che hanno preso in carico il soggetto in situazione di handicap.
La socializzazione del soggetto con handicap, sia all'interno che all'esterno dell'ambiente scolastico, offre ulteriori opportunità formative capaci di motivare, orientare e sostenere l'apprendimento e le relazioni. C'è quindi una continuità tra funzione genitoriale e scolastica, un'alleanza e una complementarietà che offre maggiori possibilità di sviluppo delle potenzialità di ciascun soggetto.
L'integrazione scolastica delle persone in situazione di handicap pone problemi specifici e, quindi, l'esigenza di trasformare i percorsi e le strategie educative. La normativa sottolinea l'importanza del coinvolgimento della famiglia nel processo educativo del bambino e della collaborazione tra scuola, Aziende Sanitarie ed Enti Locali. Queste istituzioni concorrono insieme a fornire le risorse umane, tecnologiche ed economiche, necessarie per garantire la maggiore integrazione possibile. Nella scuola il bambino entra in contatto con gli insegnanti e la rete educativa, in cui esistono regole e rapporti non ancora sperimentati, socializza, trova la possibilità di sviluppare e approfondire relazioni traversali con gli adulti e con i coetanei, in un nuovo contesto. La scuola diventa così un luogo di relazione tra le varie agenzie educative e tra le diverse persone che hanno preso in carico il soggetto in situazione di handicap.
Anche la famiglia spesso si rapporta con difficoltà all'unicità del proprio figlio disabile, proiettando al di fuori di sé sentimenti negativi e vivendo quindi momenti di difficoltà e d'incomprensione verso l'istituzione scolastica che non dà il supporto richiesto e non fa tutto quanto potrebbe. A volte i genitori possono essere sopraffatti da sentimenti di impotenza tendendo a delegare ogni responsabilità educativa, altre volte chiedono con insistenza attività inutili o impossibili, idealizzando le capacità del figlio e superando nelle aspettative ciò che è ragionevole attendersi.
Da tutte queste riflessioni è sorta l'esigenza, nell'ambito di uno studio di prevalenza sulla disabilità scolastica nel territorio del distretto sanitario di Paola-Cetraro dell'Azienda Sanitaria n°1 di Paola (CS), di valutare l'impatto e l'integrazione dei bambini disabili nella scuola dell'obbligo e di indagare come i genitori percepiscono e vivono <il mondo della scuola> in cui il figlio è inserito, attraverso un questionario pre-codificato. Interviste, cioè, da fare a testimoni privilegiati, interlocutori particolarmente attenti e strategici per il ruolo ricoperto al fine di conoscere i loro orientamenti e le loro tendenze sul problema (figure professionali che operano a contatto con l'handicap e che rappresentano le istituzioni coinvolte). Del mondo della scuola sono da intervistare: dirigenti scolastici, insegnanti di sostegno, operatori del servizio socio-psico-pedagogico .
Lo studio è stato condotto sulle famiglie con bambini con disabilità in ambito scolastico con diagnosi funzionale e con l'insegnamento individualizzato di sostegno. L'indagine è stata svolta con approccio di tipo "multifonte", cioè attivando contemporaneamente tre diverse fonti di informazione: rete operatori socio-sanitari, scuola, famiglie.
Il questionario è costituito da differenti parti per sondare: il percorso diagnostico-terapeutico-riabilitativo, il grado di autonomia del bambino, la scuola e i problemi ad essa connessi.
Il lavoro svolto in questi anni nel settore ha suscitato tutta una serie di interrogativi: se l'integrazione, l'autodeterminazione per le persone con disabilità dipenda da un aspetto o variabile particolare, oppure se siano diverse le componenti che influiscono sull'utente disabile nel suo tentativo di autodeterminarsi, e in che modo le variabili riscontrate agiscano.
L'ipotesi è che nessuna di queste, da sola, costituisca la condizione necessaria e sufficiente perché la persona sia soggetto, ma che tutte quante concorrano, attraverso la loro azione combinata ed armonica, una combinazione che, del resto, sarà diversa ed originale da persona a persona, poiché, anche se il contesto può essere molto simile, l'individuo è in sé diverso ed originale rispetto a tutti gli altri ed agisce nel contesto, e ne è influenzato, in modo diverso ed originale.
DESCRIZIONE DELL'INDAGINE
- Valutare l'impatto e l'integrazione dei bambini disabili nella scuola dell'obbligo.
- Indagare come i genitori percepiscono e vivono "il mondo della scuola" in cui il figlio è inserito.
La definizione di disabilità utilizzata
Lo studio è stato condotto sulle famiglie con bambini con disabilità in ambito scolastico, con diagnosi funzionale e con l'insegnamento individualizzato di sostegno. Gli alunni/studenti disabili sono distinti in due macro-categorie: sensoriali e psicofisici
Valore informativo per lo studio della disabilità
Raccolta dati sugli alunni in situazione di handicap di ogni ordine e grado del territorio del Distretto Sanitario Paola-Cetraro dell'AS n° 1 di Paola. La condizione di disabilità viene accertata da apposite commissioni multidisciplinari, che redigono la diagnosi funzionale alla quale fanno seguito il profilo dinamico funzionale e il piano educativo individualizzato (DPR 24.02.1994).
Unità di rilevazione
Scuole ed Istituti Statali e non Statali ricadenti nel Distretto Sanitario di Paola-Cetraro della Azienda Sanitaria n. 1 di Paola (CS) della Regione Calabria.
Tipo di indagine
Indagare sul vissuto delle famiglie con un bambino disabile, utilizzando anche un questionario pre-codificato.
Studio da svolgere con approccio di tipo "multifonte", tale cioè da attivare contemporaneamente diverse fonti di informazione: - servizi socio-sanitari, - la scuola, - le famiglie, attraverso interviste a testimoni privilegiati, interlocutori particolarmente attenti e strategici per il ruolo istituzionale ricoperto, al fine di conoscere i loro orientamenti e le loro tendenze sul problema (figure professionali che operano a contatto con l'handicap e che rappresentano le istituzioni coinvolte: dirigenti scolastici, insegnanti di sostegno, operatori unità multidisciplinare, ecc.).
Dimensione dell'indagine
Raggiunge alunni/studenti in situazione di handicap delle scuole statali e non statali di ogni ordine e grado e la quasi totalità delle famiglie degli stessi alunni.
Dettaglio territoriale disponibile
Distretto Sanitario Paola-Cetraro della Azienda Sanitaria n. 1 di Paola (CS) della Regione Calabria.